Campi chiusi per… neve
Rettangoli da gioco inagibili a Mendrisio. ‘Ma per ovvie ragioni di sicurezza’. E l’Fc va in trasferta Spazi e infrastrutture cittadine, d’altra parte, sono più che sollecitati. Danielli: ‘C’è una sovradomanda d’uso’. Il movimento giovanile cresce.
La nevicata del primo febbraio non ha fermato solo la Super League. Anche sui campi momò il manto bianco ha imposto la ‘stop’ in alcuni terreni da gioco. È quanto successo a Mendrisio, tanto da costringere la squadra di casa ad andare ad allenarsi in... trasferta, a Riva San Vitale, almeno nella prima parte della settimana. È stata, insomma, una scelta obbligata. Eppure, vien da dire, gli impianti dell’attuale Città – distribuiti nei quartieri sul piano e nella regione della Montagna – non fanno certo difetto. Cosa ha indotto, allora, l’amministrazione a chiudere per... neve? «A causa della nevicata – ci spiegano dall’Ufficio tecnico comunale – i principali campi sportivi di Mendrisio (il Centro Adorna, Rancate e Ligornetto) sono rimasti inagibili, ma limitatamente all’uso dei soli rettangoli da gioco e da sabato a mercoledì». In effetti, ci fanno notare, «gli spogliatoi, le aree esterne e tutte le altre infrastrutture sono sempre rimasti a disposizione in questo breve periodo». Come dire un disagio contenuto. «Le attività calcistiche hanno avuto una disponibilità ridotta delle infrastrutture di questi centri di fatto per soli 3 giorni – da lunedì a mercoledì, ndr –. Unica eccezione il Centro sportivo di Arzo che presenta ancora una copertura nevosa importante: a causa del gelo notturno non era possibile attivare la fornitura di acqua». Tornato il sole, che in parte ha sciolto la coltre nevosa, e quindi migliori condizioni climatiche, anche gli impianti mendrisiensi – in particolare, come detto, Adorna, Rancate e Ligornetto – hanno potuto, ci confermano dall’Ufficio tecnico, essere «aperti e fruibili». Ecco che, a livello cittadino, si ridimensionano gli effetti di questa pausa forzata. «A parte l’uso dei meri rettangoli da gioco, che per ovvie ragioni di sicurezza non erano praticabili – a causa di neve ma pure ghiaccio, ndr –, non abbiamo precluso ai sodalizi calcistici cittadini di usufruire delle infrastrutture sportive, neanche in questo eccezionale frangente – tengono a ribadire dall’Ut –. Fortunatamente tutto è avvenuto in un periodo temporale in cui la preparazione atletica è ancora agli inizi della stagione di ritorno». Caso... chiuso, dunque. A restare aperto è un altro aspetto; che testimonia di una necessità reale dei sodalizi locali: campi e spazi sportivi sono più che sollecitati. «Di fatto – motiva il capodicastero Sport e tempo libero Paolo Danielli – registriamo una sovradomanda d’uso per le infrastrutture pubbliche, anche a fronte di un movimento giovanile che ha visto raddoppiare le iscrizioni in un decennio. L’esigenza è reale». Per veder spuntare un campo sintetico in più, però, bisognerà attendere.