‘Al servizio di Pinot: non ho le qualità per tre settimane da capitano’
Sébastien Reichenbach non ha presenziato al vernissage della squadra a Parigi, dispensato per essere appena rientrato dalle Canarie, dove ha svolto con quattro compagni di squadra (tra i quali Thibaut Pinot e David Gaudu) uno stage di 17 giorni in altitudine... «Abbiamo trovato condizioni eccellenti, dormendo in un albergo a 2’000 metri. Due settimane e più rappresentano un periodo lungo, ma è la durata minima per poter approfittare dei benefici dell’altitudine». Con il Teide alle spalle, il vallesano pensa all’inizio della stagione. Il 13 febbraio tornerà in gruppo nel Giro della Provenza, una prova di 4 giorni. Poi volerà al caldo degli Emirati Arabi Uniti per la nuova prova del World Tour, nata dalla fusione del Giro di Abu Dhabi e del Giro di Dubai. Seguiranno il Giro di Catalogna e la Freccia Vallone... «Rinuncio alla Liegi che si corre all’antivigilia della partenza del Tour de Romandie. Il lasso di tempo tra una e l’altra è troppo ristretto, perché la Doyenne è una corsa sempre molto complicata». Sulle strade della Romandia Reichenbach nutrirà ambizioni di classifica generale, ma dovrà fare i conti con l’ambizioso compagno di squadra David Gaudu. In seguito, niente Giro d’Italia per far coppia con Thibaut Pinot, il cui unico obiettivo stagionale è rappresentato dal Tour de France. Per il vallesano, dunque, niente Tour de Suisse, ma una rifinitura sulle strade del Delfinato... «Non voglio evocare le ambizioni di Thibaut, ma in quelle settimane desidero essere al top». D’altra parte, dovrebbe essere proprio lui il luogotenente del francese sulle grandi salite del Tour. Al servizio del suo capitano dopo aver abbandonato eventuali ambizioni personali... «Non possiedo le qualità per essere leader in una prova di tre settimane», ammette con onestà.