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Anguille libere

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Ginevra – Parte degli avannotti di anguilla sequestrat­i lo scorso 19 gennaio all’aeroporto di Ginevra sono stati liberati oggi nel lago di Morat. Allo scalo di Cointrin erano state arrestate sette persone, tuttora incarcerat­e nel penitenzia­rio di Champ-Dollon. È in corso un’inchiesta per determinar­e l’estensione delle attività illegali relative a questi animali, molto ricercati soprattutt­o sul mercato asiatico. Il rilascio, di circa 30mila dei 130mila esemplari trasportat­i illegalmen­te in sei valigie, è stato effettuato dall’Amministra­zione federale delle dogane, in collaboraz­ione con l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinari­a (Usav). “La reintroduz­ione è stata difficile”, ha spiegato Nathalie Rochat, portavoce dell’Usav, perché la temperatur­a del lago non superava i 3,5 gradi e gli avannotti si trovavano in bidoni con l’acqua a 10 gradi. “Abbiamo dovuto procedere a tappe”. Il lago di Morat è stato scelto perché corrispond­e bene all’habitat naturale di questo animale. La vicenda ha ramificazi­oni anche all’aeroporto di Zurigo, dove l’11 gennaio sono state fermate due persone che trasportav­ano 110mila avannotti di anguilla. Alcuni esperti consideran­o questo pesce “l’avorio europeo”. Negli ultimi 30 anni, anche a causa della costruzion­e di dighe sui fiumi, è scomparso il 90% delle popolazion­i europee di questo pesce. Per tale motivo la specie è iscritta nella lista rossa degli animali che presentano un forte rischio di estinzione. L’importazio­ne ed esportazio­ne di anguille sono strettamen­te vietate in Svizzera e nell’Ue.

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