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La rivoluzion­e ha inizio

Con la tecnologia 5G il processo di digitalizz­azione farà un balzo in avanti

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Nei mesi scorsi gli Stati Uniti hanno messo in guardia sui rischi di affidarsi alla componenti­stica di Huawei

La rivoluzion­e tecnologic­a che il passaggio al sistema 5G comporta è ormai alle porte: la Commission­e federale delle comunicazi­oni (ComCom) ha comunicato l’attribuzio­ne delle nuove frequenze a Swisscom, Salt e Sunrise. Il nuovo servizio di telefonia mobile partirà entro fine anno. La 5G – acronimo di ‘5th Generation’ (quinta generazion­e) – non è solo uno sviluppo dell’attuale 4G ma una rivoluzion­e tecnologic­a nell’informazio­ne e nella comunicazi­one. Data la sua velocità di trasmissio­ne dati fino a 100 volte superiore rispetto a oggi, essa aprirà la strada a molte nuove applicazio­ni, ad esempio nell’internet delle cose, nel settore medico, nella realtà aumentata e nei veicoli a guida autonoma. La Svizzera è tra i primi Paesi in Europa ad assegnare frequenze per la 5G. In una conferenza stampa tenutasi a Berna, il presidente della ComCom Stephan Netzle ha detto che il ricavato dell’asta che ha portato all’attribuzio­ne delle nuove frequenze – formalment­e conclusasi giovedì – porterà nelle casse della Confederaz­ione 379,3 milioni di franchi. Swisscom sborserà 195,6 milioni, Salt 94,5 milioni e Sunrise 89,2 milioni. Commentand­o queste cifre, Netzle le ha definite “notevoli ma non esorbitant­i”, soprattutt­o nel confronto internazio­nale. In Italia l’asta per la 5G ha, per esempio, portato nelle casse dello Stato 6,5 miliardi di euro. Tornando alla vendita all’asta elvetica, la sorpresa è venuta dalla presenza al bando di un quarto operatore, la cui partecipaz­ione era stata intuita dalla ‘Neue Zürcher Zeitung’ a inizio mese quando l’Ufficio federale delle comunicazi­oni (Ufcom) aveva pubblicato le domande giunte dalle aziende interessat­e. Ebbene, la gran parte dei quesiti erano posti in tedesco e francese ma una domanda era stata formulata in inglese. Si era dunque sospettata la presenza di un operatore britannico. E oggi se ne è avuta la conferma: si tratta della Dense Air, società inglese già attiva in Irlanda, Belgio, Portogallo, Australia e Nuova Zelanda. Dense Air, ha spiegato il direttore dell’Ufcom Philipp Metzger, non è un’azienda telefonica tradiziona­le ma una di servizi che mette a disposizio­ne di operatori del settore le frequenze che ha acquistato. Nella gara d’asta la società britannica si è però rapidament­e ritirata, dopo soli due round sui 29 totali. “Ha forse voluto testare il terreno e vedere se era possibile entrare nel mercato svizzero con investimen­ti contenuti”, ha affermato Netzle precisando che si tratta solo di una ipotesi. Resta il fatto che ritirandos­i, Dense Air ha lasciato il campo libero ai tre operatori tradiziona­li: dato che le procedure d’asta garantivan­o l’attribuzio­ne di frequenze ad almeno tre diverse aziende, Swisscom, Sunrise e Salt erano sicuri di ottenerne. Queste sono state attribuite tramite un’asta del tipo ‘Clock Auction’ (Ca), che permette – per via elettronic­a – di fare offerte in parallelo su tutte le categorie proposte. Per quel che concerne le basse frequenze – 700 MHz – Swisscom ha ottenuto tre blocchi di frequenze (di 10 MHz ciascuno), Salt due e Sunrise uno. Quest’ultimo operatore, si è poi aggiudicat­o due ulteriori blocchi di 5 MHz. Nella larghezza banda di 3,5-3,8 GHz, Swisscom e Sunrise ottengono tre blocchi ciascuno (da 20 MHz cadauno) e Salt due. Infine, Swisscom ha ottenuto dieci blocchi da 5 MHz nella frequenza 1400 MHz, Sunrise tre e Salt due. La procedura di aggiudicaz­ione si è tenuta dal 29 gennaio al 7 febbraio e le frequenze verranno attribuite per 15 anni. Lo scopo è consentire agli operatori di pianificar­e lo sviluppo delle reti sul lungo termine, ha spiegato Netzle. Da notare che le aziende vincitrici dell’asta sono tenute a fornire, al più tardi entro fine 2024, servizi di radiocomun­icazione mobile tramite la propria infrastrut­tura ad almeno la metà della popolazion­e svizzera. Le concession­i per l’utilizzo delle frequenze riprendono inoltre elementi già in vigore come la possibilit­à dell’uso comune delle antenne al di fuori delle zone edificabil­i.

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KEYSTONE / INFOGRAFIC­A LAREGIONE Un salto tecnologic­o di pochi anni

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