Che vipera quel bruco!
L’arte del travestimento raggiunge livelli d’inganno incredibili nel Leucorhampha ornatus, bruco di una specie di sfingide del Costa Rica. Questo bruco non solo imita nell’aspetto una velenosissima vipera ma, se disturbato, ne accenna anche le movenze! Dondolando l’estremità posteriore del corpo mette bene in mostra la sua “falsa” faccia a triangolo con occhi sporgenti. E non è tutto, perché vi sono degli animali che oltre all’aspetto, al colore e alle movenze, sono perfino capaci di imitare l’odore dell’animale di cui “interpretano” il ruolo! Il mimetismo criptico (dal greco cryptos: nascosto) è quello che consente a un animale di confondersi perfettamente nell’ambiente circostante divenendo pressoché invisibile all’occhio dei predatori, ma anche a quello delle prede. Per esempio, è criptico il camuffamento della mantide foglia dell’Asia tropicale o della farfalla foglia (Kallima inachus), della pernice bianca o della lepre variabile, capaci, queste ultime, di mutare il piumaggio o la pelliccia a seconda della stagione e delle condizioni climatiche. E vogliamo parlare del “talento” del calamaro? Cambiare di colore non è sempre cosa immediata. A seconda della specie, questa trasformazione può richiedere ore, a volte giorni. Al camaleonte, ad esempio, occorrono parecchi minuti per adattare il suo aspetto alle mutate condizioni di luce, habitat, umore. Ma al calamaro l’impresa riesce in meno di un secondo! Oppure il granchio fantasma, che quando si nasconde tra le conchiglie colorate nessuno lo vede. Ma di tutto questo tratteremo il prossimo sabato, quando potrete leggere la seconda puntata dedicata al mimetismo: parleremo di ranocchi, del camaleonte, di mantidi, farfalle e delle tecniche di mimetismo usate in fondo al mare… Riprenderemo il tema del mimetismo, che dimostra come il mondo animale si è adattato a forme, colori e materiali già esistenti. La natura non finisce mai di stupirci per varietà di forme e colori. A sabato prossimo!