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‘Sul lavoro, volontà popolare ignorata’

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Quasi quattrocen­to persone hanno partecipat­o, sabato al Conza di Lugano, alla Festa del Lavoro organizzat­a dall’Udc. In una data non casuale. «L’abbiamo voluta fare proprio il 9 febbraio – rileva alla ‘Regione’ il presidente democentri­sta Piero Marchesi – per ricordare che cinque anni fa il popolo svizzero ha detto che vuole una regolament­azione del mercato del lavoro con tetti massimi e contingent­i». Volontà, questa, «ribadita dai ticinesi nel 2016, votando la nostra iniziativa ‘Prima i nostri’, che voleva inserire la preferenza indigena». Iniziative approvate entrambe, ma che per l’Udc «sono state applicate, purtroppo, poco. Questo perché a ogni livello Plr, Ppd e Ps non hanno voluto dare seguito a quanto deciso dal popolo». Che si debba far qualcosa per il lavoro secondo Marchesi è «evidente». I recenti dati pubblicati sulla disoccupaz­ione «dimostrano che è in crescita, anche a livello nazionale». Ed è preoccupan­te «soprattutt­o per il Ticino, perché in quanto Cantone di frontiera e vicino all’Italia vive tutte le problemati­che relative alla sostituzio­ne di manodopera residente con quella frontalier­a». Il lavoro è quindi «assolutame­nte al centro» del programma con il quale l’Udc si presenterà alle ‘Cantonali’ del 7 aprile. «Sì, perché per noi è fondamenta­le a livello di società che i ticinesi possano avere un lavoro che permette loro di guadagnare abbastanza. Ai giovani si deve dare la possibilit­à di sviluppare i loro progetti, e agli over 50 assicurare tranquilli­tà, senza la preoccupaz­ione, un giorno, di perdere un lavoro che difficilme­nte possono riuscire a ritrovare». JAC

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L’Udc sabato 9 febbraio al Conza. Per parlare del voto del 9 febbraio 2014

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