Eletti la donna e il laico
Giudici di pace: Emma Crugnola per il Circolo di Bellinzona ed Emanuele Polli per quello di Riviera
La sfida in Riviera era molto interessante perché metteva a confronto un giurista di formazione e un assicuratore
Nel Bellinzonese e Alto Ticino le sfide erano due. Nel Circolo della nuova Bellinzona, formato dai 13 quartieri che prima dell’aggregazione erano distribuiti nei Circolo di Giubiasco e in quello del Ticino, dal prossimo 1° giugno e per dieci anni la carica sarà ricoperta da una donna. Emma Crugnola, dal 2015 giudice di pace del Circolo di Giubiasco, l’ha spuntata sul candidato Alain Pedrioli (dal 2008 giudice di pace del Circolo del Ticino) con 4’424 voti (55,6%) contro 3’533 (44,4%). Entrambi classe 1962 e di area liberale-radicale, nessuno dei due è stato formalmente sostenuto dal Plr di Bellinzona, la cui sezione non ha ufficialmente dato indicazioni di voto. La lista dei proponenti della giubiaschese Emma Crugnola appariva tuttavia più eterogenea. Nel Circolo di Riviera, formato da Biasca e dal nuovo Comune aggregato di Riviera (senza Claro confluito nella Città di Bellinzona), la corsa a due vedeva confrontati il 35enne Emanuele Polli (da otto anni giudice di pace del Circolo di Giornico) e il 59enne Attilio Cometta che non ricopre alcuna carica nella Giudicatura di pace. Ebbene, Polli ha fatto man bassa di voti aggiudicandosene 1’336 (64,73%), quasi il doppio di Cometta. Polli era ufficialmente sostenuto dalle sezioni Plr, Lega e Ps, mentre Cometta (presidente distrettuale Ppd) non ha ritenuto opportuno chiedere al partito un appello pubblico di sostegno. Se a Bellinzona c’è chi ha inteso l’elezione come una sfida fra uomo e donna, o fra giubiaschesi e turriti, o fra chi ha fatto stampare sulla scheda di voto la propria appartenenza partitica (Pedrioli) e chi non l’ha fatto (Crugnola), non sembra tuttavia avere giocato un ruolo l’esperienza accumulata in Giudicatura: solo tre anni Emma Crugnola, contro i ben 24 complessivi dello sfidante, che fra l’altro presiede l’Associazione ticinese dei giudici di pace. Più a nord hanno probabilmente pesato il sostegno politico trasversale dato a Emanuele Polli, la sua giovane età e l’assenza di esperienza in giudicatura di Attilio Cometta, nonostante avesse una formazione giuridica e la ritenesse un punto di forza. Un giudice laico, quindi, è stato preferito a un giurista. Tema, questo, recepito dal Dipartimento delle istituzioni partendo dai dubbi espressi dal Consiglio della magistratura (sull’idoneità dei giudici di pace laici nel dirimere questioni viepiù complicate) e dal parere chiesto a due professori romandi secondo cui la figura del giudice laico è conforme all’ordinamento giuridico svizzero, ma deve poter avvalersi del supporto di una persona esperta e indipendente con competenze giuridiche adatte. Modifica di legge in vista, dunque, e intensificazione della formazione di base e continua. Da tutti auspicata.