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La prima regola è non prenderle

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Ambrì – In ballo ci sono tre punti che pesano assai. Tanto per l’Ambrì Piotta quanto per il Ginevra Servette. E lo sanno bene entrambe le squadre, che per tutti i 60’ dei tempi regolament­ari badano prima di tutto a difendere anziché a offendere. Ne consegue un gioco spezzettat­o farcito da una buona dose di errori equamente distribuit­i sui due fronti, figli della paura di sbagliare. Una paura che diventa ancora più presente con l’avanzare del tempo. Nel primo periodo, a svegliare dal torpore iniziale le due squadre è la prima penalità della serata, sul fronte degli ospiti, al 13’ inoltrato. È in quel frangente che i biancoblù spingono un po’ di più. Ma non riescono a passare. Poi, quando a loro volta si ritrovano con l’uomo in meno, il boxplay degli uomini di Cereda se la cava in modo egregio, creandosi anche l’occasione per colpire in azione di rilancio. Il copione della partita si ripete anche nel tempo di mezzo, in cui l’Ambrì Piotta riesce anche a cavarsela, pure bene, nei 44” in cui è addirittur­a costretto a giocare a 3 contro 5. E indenni, i leventines­i, superano pure i 4’ che rimedia Fora a meno di 10’ dal termine dei tempi regolament­ari. Che si chiudono a reti inviolate, cosa assai singolare. Ma all’Ambrì Piotta bastano poi 17” del prolungame­nto per chiudere il match con Kubalik, mandando in estasi i seimila della Valascia. M.I.

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