Eliminare le armi non convenzionali dagli indici È l’invito di 140 gestori di fondi d’investimento
Più di 140 asset manager, investitori, gestori patrimoniali e fornitori di servizi finanziari in tutto il mondo, hanno unito le forze per chiedere ai fornitori di indici finanziari di ritirare le quotazioni di aziende produttrici di cosiddette ‘armi controverse’ (bombe a frammentazione; mine anti-uomo; armi chimiche, biologiche e nucleari) dal calcolo degli indici finanziari convenzionali. La lettera aperta inviata ai rappresentanti di Ftse Russell, Morningstar, Msci; S&P Dow Jones Indices e Stoxx, è stata pubblicata da ‘Financial Times’, ‘Neue Zürcher Zeitung’ e ‘Le Temps’, con l’elenco dei firmatari che chiedono ai fornitori di indici di agire. Gli investimenti in società collegate a armi controverse sono già contrari ad alcune convenzioni internazionali e regolamenti nazionali. Nonostante ciò, gli indici convenzionali continuano a includerli. Per gli investitori attivi che utilizzano benchmark standard, escludere queste società significa esporre i portafogli a ulteriori errori di tracciamento e costi aggiuntivi. Gli investitori passivi, per il momento, spesso non hanno scelta, perché le loro strategie replicano ampiamente gli indici tradizionali e contribuiscono tutti al finanziamento di società produttrici di armi non convenzionali. L’iniziativa, lanciata in Svizzera con il coordinamento di Swiss sustainable finance, ha assunto anche una dimensione internazionale grazie alla sua presenza sulla piattaforma collaborativa ‘Principles for responsible investment’ (Pri).