Altre vittime, sempre del Bellinzonese
Targhe clonate, salgono i casi segnalati al giornale. Marta è una casalinga del Bellinzonese che dal 2016, mese dopo mese, si è vista bombardare di richieste di pagamento da società di incasso, prima estere poi svizzere, per un posteggio scoperto a Valjevo. Città serba che lei non ha mai visitato. Allegate le foto di una Hyundai con le targhe della casalinga, che è titolare di una Fiat. Stessa storia per un’altra bellinzonese e tutto è documentato: il 9 maggio 2017 alle 10.30 a Stojana Novakovica, una Volkswagen blu viene multata per non aver pagato il posteggio. Il numero di targa è della donna, ma lei non ha mai avuto una VW e non è mai stata in Serbia. Dai 43 franchi iniziali, di mese in mese, si è saliti a 154. Dalla Sezione della circolazione di Camorino la donna ottiene un attestato: «Dimostra che il giorno dell’infrazione le mie targhe non erano su una VW». Gira tutto alla società di incasso a metà dicembre ma non cambia nulla. La risposta: non capiamo l’italiano, comunichiamo solo in tedesco e in inglese. Stessa storia, come fosse studiata a tavolino, per un 30enne del Bellinzonese. Il 26 marzo 2017 una Ford gialla (vedi sopra) con le sue targhe è stata ‘multata’ a Majevicka. Ma il ticinese non è mai stato in Serbia. «I primi solleciti sono di società estere, se dovesse subentrarne una svizzera, farò denuncia», dice. Altri casi simili sono stati segnalati. Come primo passo si può chiedere alla Circolazione una dichiarazione attestante l’effettiva immatricolazione. Inoltre si può presentare denuncia. «La dichiarazione della Circolazione va inviata per raccomandata all’Autorità richiedente, specificando di aver sporto denuncia», spiega la Polizia cantonale.