Formazione continua e flessibile
Un’ampia offerta di corsi erogati dalla Cc-Ti per rispondere ai bisogni dell’economia ticinese
Proposte e contenuti che nascono dal filo diretto con le imprese e mirati sulle loro reali necessità
Appena vent’anni fa solo dieci milioni di computer in tutto il mondo erano connessi a Internet, oggi sono già quattro miliardi. Dunque, come sfruttare i motori di ricerca per valorizzare il sito aziendale nell’oceano del web? Ogni giorno s’inviano e si ricevono 269 miliardi di email, l’anno prossimo arriveranno a 333 miliardi. E, allora, come utilizzare la posta elettronica per aumentare le vendite? Come usare i social media e il digital marketing per incrementare il giro di affari? Interrogativi a cui rispondono alcuni dei tanti corsi di formazione continua della Cc-Ti, assai attenta alle trasformazioni indotte dall’economia digitale e a recepire le esigenze del nostro sistema produttivo. Una formazione puntuale che nasce dal contatto diretto con le imprese e dal monitoraggio costante delle loro necessità. Un problema, una domanda di oggi, grazie a questo approccio dinamico e flessibile, diventano il soggetto di un contenuto formativo specifico per soddisfare ogni necessità aziendale. Le tecnologie digitali stanno già prefigurando forme inedite di mercato basate sul predire e orientare le scelte dei clienti. Un nuovo scenario in cui formazione e innovazione vanno di pari passo. Da questa consapevolezza muove la nostra offerta formativa con una vasta scelta di proposte che investono ogni aspetto rilevante dell’attività imprenditoriale: comunicazione, diritto del lavoro, export, finanze, organizzazione aziendale, questioni giuridiche, risorse umane e vendita, a cui si aggiungono i percorsi formativi di lunga durata della Scuola manageriale. Sino a pochi decenni fa il bagaglio di competenze acquisite durante la formazione scolastica e professionale durava tutta la vita, oggi si stima che non duri più di cinque anni. Un lasso di tempo troppo breve, non sostenibile per la formazione di base, che resta sempre fondamentale, ma che per forza di cose è molto più lenta nell’adeguare i suoi contenuti a paradigmi produttivi che mutano rapidamente. Rispetto a questa veloce obsolescenza, assume ancora più importanza la formazione continua, perché riesce a focalizzarsi più tempestivamente sull’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze indispensabili ad una produzione intelligente non più incentrata su un sapere standardizzato “organizzato per mestiere, ma su un sapere orientato invece per filiere”, che richiederà competenze tecniche, attitudinali e trasversali. La recente inchiesta congiunturale della Cc-Ti ha messo in luce la mancanza in Ticino di manodopera qualificata. Ciò evidenzia una sfida per la scuola e il sistema formativo che si può riassumere in due punti essenziali: un processo educativo che sin dalla scuola dell’obbligo incentivi l’autoresponsabilizzazione individuale, affinché ognuno sia consapevole che il suo futuro professionale dipenderà dalla capacità di acquisire sempre nuove competenze; più sostegno alle imprese, magari sgravandole da inutili costi e carichi burocratici, nel promuovere l’apprendistato. L’apprendistato non è una scelta di serie B, offre invece sicure opportunità di lavoro e di carriera, e alle imprese i profili professionali di cui hanno bisogno.