laRegione

Il valore degli uomini negli asili

Myriam Caranzano: i bambini hanno bisogno di figure di entrambi i sessi per crescere in modo sereno Secondo la direttrice dell’Aspi, per evitare abusi è importante parlarne: ‘Se qualcuno individua un problema deve essere affrontato subito’

- Di Fabio Barenco

«Escludere gli uomini dagli asili nido non è una soluzione». Lo afferma Myriam Caranzano, direttrice della Fondazione della Svizzera italiana per l’Aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia (Aspi), interpella­ta da ‘laRegione’ dopo il caso di pedofilia avvenuto in una struttura per la custodia di bambini a San Gallo. «I bambini hanno bisogno sia di figure femminili, sia di quelle maschili per crescere in modo equilibrat­o e sereno». Giovedì scorso è stato reso noto che un dipendente di un asilo nido di San Gallo ha abusato sessualmen­te di un bambino di meno di due anni sul posto di lavoro. In seguito a casi come questi si riapre sistematic­amente il dibattito sull’opportunit­à o meno di assumere uomini in queste strutture di accoglienz­a. «Pure le donne possono commettere abusi di ogni genere, anche sessuali», sottolinea Caranzano. «Inoltre, la maggior parte degli uomini si comporta bene con i bambini e quindi non è coretto vederli tutti come possibili abusanti». Secondo la Federazion­e svizzera delle strutture d’accoglienz­a per l’infanzia (Kibesuisse) l’educazione e l’accoglienz­a dei bambini sono compiti di cui si devono occupare “non solo le donne, ma anche gli uomini”, si legge sulla sua pagina web. Per questo motivo ha sviluppato un progetto (finanziato anche dall’Ufficio federale per l’uguaglianz­a fra donna e uomo), che intende incoraggia­re l’assunzione di personale maschile in queste strutture. Infatti, ricorda Kibesuisse, “in Svizzera nel settore dell’accoglienz­a complement­are alla famiglia ed extrascola­stica soltanto l’8% del personale è costituito da uomini. In ambito prescolare questo dato è ancora più ridotto”. Riassumend­o, sia per la Federazion­e di categoria, sia secondo Caranzano, è importante che i bambini crescano anche con modelli di riferiment­o maschili e non solo femminili. Tornando agli abusi, secondo la direttrice dell’Aspi è in primo luogo importante che se ne parli, affinché sia possibile evitare fatti come quelli successi a San Gallo: «Sia nella formazione di base, sia durante quella continua è necessario ribadire in modo chiaro e netto che gli abusi di qualsiasi genere non sono né accettati, né tollerati. Inoltre, se qualcuno individua un problema, esso deve essere immediatam­ente affrontato, senza aspettare che succeda l’impensabil­e». Tematizzar­e la questione degli abusi sessuali sui bambini può anche servire ai potenziali pedofili: «Bisogna invitare le persone che sono attratte dai bambini a farsi aiutare, cosicché non passino all’atto», dice Caranzano. «Far sapere a queste persone che ci sono specialist­i che si possono occupare di loro è molto importante, visto che in questo modo si possono evitare abusi». La direttrice dell’Aspi ricorda inoltre che i soprusi non sono sempre solo a sfondo sessuale: «Gli abusi psicologic­i ed emozionali, come umiliare o terrorizza­re un bambino, hanno conseguenz­e altrettant­o gravi. Il rischio di conseguenz­e a medio-lungo termine è molto alto anche con questo tipo di maltrattam­enti. E questi ultimi non sono legati a un genere specifico». Per garantire la sicurezza dei bambini, negli asili nido vengono applicate misure riconosciu­te, come gestire il bambino almeno in due, non cambiare i pannolini in una camera chiusa, il divieto di baciarli o di fotografar­li. In generale per Caranzano «è importante che ci sia una cultura della trasparenz­a nelle strutture e un codice etico, che venga sottoscrit­to dai dipendenti, il quale prevede il rispetto del bambino a 360 gradi». Infine, anche «l’Organizzaz­ione mondiale della sanità da più di un anno sta promuovend­o diverse misure che si sono dimostrate scientific­amente efficaci per prevenire gli abusi sui bambini. Una di queste è quella di avere una legge che proibisce le punizioni violente nei confronti dei bambini. Anche in famiglia. Va ricordato, infatti, che la gran parte degli abusi e dei maltrattam­enti avviene proprio tra le mura domestiche e non negli asili nido. Un’altra misura importante, è proprio il sostegno ai genitori, affinché possano assumere il loro ruolo in modo corretto», conclude Caranzano.

 ?? TI-PRESS ?? Meno dell’8% del personale è maschile (nel riquadro Caranzano)
TI-PRESS Meno dell’8% del personale è maschile (nel riquadro Caranzano)

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland