Posizione ‘diametralmente opposta’ sulla legge CO2
Dopo aver votato in gennaio, allo scopo di dare un seconda possibilità alla revisione della legge sul CO2 bocciata in dicembre dal Nazionale, la Commissione dell’ambiente degli Stati (Capte-S) sostiene di misura l’obiettivo del Consiglio federale di fissare al 60% almeno le riduzioni da raggiungere in Svizzera mediante provvedimenti interni. Sia la commissione che il Consiglio federale e il Nazionale sono d’accordo con l’obiettivo principale dell’esecutivo, ossia di tagliare del 50% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990. In dicembre, però, diversamente dal progetto del Consiglio federale, il Nazionale aveva deciso che buona parte della riduzione avvenisse mediante l’acquisto di certificati di emissione all’estero. L’esecutivo avrebbe voluto che entro il 2030 il 60% almeno delle riduzioni avvenisse mediante provvedimenti presi in Svizzera. L’acquisto di certificati all’estero avrebbe dovuto ammontare al 40% al massimo. Con 7 voti a 6 la commissione ha deciso di proporre al plenum una quota interna minima del 60%. Una minoranza avrebbe voluto che tale valore raggiungesse almeno l’80%. Come sottolinea una nota dei Servizi parlamentari, “decidendo di fissare una quota interna ben definita la Capte-S assume una posizione diametralmente opposta a quella del Consiglio nazionale...”. Per quanto riguarda l’articolo in cui viene enunciato lo scopo della legge sul CO2 la commissione si spinge oltre quanto proposto dal Consiglio federale: vorrebbe infatti che gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima figurassero esplicitamente nel diritto nazionale. La Capte-S ha deciso, senza voti contrari, che la legge debba contribuire a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, stesso obiettivo del Nazionale (il progetto del governo prevede 2 gradi). Con 9 voti a 3 e 1 astensione, la commissione ha inoltre aggiunto una disposizione in virtù della quale i flussi finanziari devono essere adeguati in base all’obiettivo di uno sviluppo a deboli emissioni di gas a effetto serra. Di come rendere i flussi finanziari più rispettosi del clima, si discuterà nel corso delle prossime sedute della commissione. ATS