Trump deluso dalla ramina
Washington – Poteva essere il compromesso che sventava un nuovo shutdown, ma Donald Trump sembra non volerne sapere. Così, l’accordo preliminare tra democratici e repubblicani sulla sicurezza al confine – che prevede solo 1,375 miliardi di dollari (contro i 5,7 miliardi iniziali) e non per il muro di cemento lungo una prima tranche 321, ma per nuove recinzioni metalliche (una “ramina”) per 88 km – rischia di morire nella culla. Un compromesso, ha lamentato Trump, peggiore di quello che aveva strappato il suo vice Mike Pence per uscire dal precedente shutdown che per 35 giorni ha paralizzato il Paese e lasciato senza stipendio 800mila dipendenti federali. Quanto all’ipotesi di dichiarare una emergenza nazionale per reperire i fondi per il muro col Messico bypassando il Congresso, Trump ha detto che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Negative le reazioni dei commentatori conservatori, tra cui il conduttore della Fox Sean Hannity (“spazzatura”), i cui consigli sono ascoltatissimi dal presidente. Se i repubblicani hanno ceduto sui fondi per il muro, i democratici sono arretrati sulla loro richiesta di ridimensionare nettamente il numero di posti letto per la detenzione dei migranti, che passeranno dagli attuali 49mila a 40mila. I due partiti hanno raggiunto un compromesso convinti che un nuovo shutdown sarebbe dannoso per entrambi: il Grand Old Party teme che la colpa sarebbe addossata nuovamente ai repubblicani, i democratici invece sono preoccupati per i dipendenti federali, zoccolo duro del loro elettorato, e hanno eluso la “questione morale” del muro sostituendolo con una barriera metallica, facendola passare per una vittoria.