Perdite d’acqua alla lente
Un investimento affinché si riesca ad “intervenire in maniera tempestiva al fine di tutelare dallo sperpero quel bene prezioso che è l’acqua potabile”. Il Municipio di Castel San Pietro – nell’ambito della gestione delle infrastrutture relativa all’acqua potabile – torna a proporre due messaggi municipali bocciati dal Consiglio comunale lo scorso ottobre. Il primo riguarda la richiesta di credito di 160mila franchi per l’introduzione di un sistema di monitoraggio automatico delle perdite, nonché di prelievi abusivi da idranti nella rete dell’acqua potabile comunale. Il sistema che si intende adottare prevede la posa di idrofoni montati nella valvola principale degli idranti per la misurazione e l’analisi di onde sonore nella rete delle condotte idriche. In caso di perdite, l’idrofono fa scattare automaticamente un allarme permettendo così di intervenire celermente. Questo consentirà, come detto, di individuare eventuali falle come pure di scongiurare ogni abuso: capitava – ci spiegano dalla cancelleria comunale – che alcune ditte si allacciassero senza autorizzazione agli idranti per svolgere le proprie attività (che siano di cantiere o di pulizia). Il secondo messaggio che viene riproposto (rivisto anch’esso dopo il respingimento del legislativo) riguarda invece la richiesta di un credito di 110mila franchi per la sostituzione dei controllori logici programmabili (Plc) e l’adeguamento della telegestione dell’acquedotto comunale. I Plc, si legge nel messaggio municipale, acquisiscono i dati dagli strumenti di misura e di conseguenza comandano in modo automatico pompe, filtri, valvole e segnalano malfunzionamenti e allarmi nei serbatoi di Obino, Ronchi nonché la stazione di Vernora. Con l’intervento di sostituzione e di ammodernamento, si rende noto, la telematica dell’acquedotto sarà rinnovata e per 15 anni non si dovrà più intervenire se non per la manutenzione ordinaria.