Posta di Besso, la Città ricorre
Il Municipio contesta la chiusura della filiale. Il quartiere aveva protestato con ben 4’738 firme
Nonostante la petizione, sono poche le speranze che l’ufficio di via Sorengo possa essere mantenuto
Era atteso ed è arrivato. Come una lettera alla Posta. Così, almeno, si dice quando si parla di certezze in generale, con esplicito riferimento all’ottimo servizio offerto dal Gigante Giallo. Il Municipio di Lugano ha inoltrato nei giorni scorsi il suo ricorso alla Commissione federale delle poste, detta PostCom. Non poteva essere altrimenti alla luce delle 4’738 firme raccolte e consegnate alla cancelleria cittadina il 29 gennaio. Una petizione promossa da ‘Besso Pulita!’ e dalla commissione di quartiere per evitare la chiusura dell’ufficio postale in via Sorengo che fino a un paio d’anni fa era l’unico in Ticino aperto anche di domenica, con lunghe colonne di utenti. Nonostante l’entità delle sottoscrizioni (4’738 in un quartiere che conta poco meno di 5’300 abitanti), sono tuttavia poche le speranze che il ricorso possa essere accettato. PostCom può in effetti solo esprimere pareri non vincolanti, anche se a livello nazionale è pendente una mozione che propone di attribuire il potere di emanare decisioni vincolanti all’autorità indipendente, aggregata al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. L’annuncio della chiusura era giunto come un fulmine a ciel sereno l’autunno scorso. Come detto, ‘Besso Pulita!’ e la Commissione di quartiere hanno contestato fermamente la decisione ritenendola incomprensibile se si considerano tutti gli sforzi e gli ingenti investimenti pubblici e privati, in termini di decine di milioni di franchi, fatti a favore dello sviluppo del comparto stazione Ffs. Il presidente di ‘Besso Pulita!’ Ugo Cancelli, da noi interpellato, non usa mezzi termini: «La scelta è sbagliata da tutti i punti di vista e non rispetta il mandato di servizio pubblico'. Eppure, la Posta detiene ancora il monopolio, seppur residuo, per le lettere nazionali con peso inferiore a 50 grammi».
Cancelli: ‘Scelta che non si giustifica’
Pur tenendo conto dei cambiamenti in atto e dell’ineluttabile tendenza verso le operazioni digitali, la prevista trasformazione dell’ufficio postale di Besso non si giustifica perché è comunque molto frequentata, afferma Cancelli che evoca la mancata assunzione di responsabilità sociale da parte della Posta e un’inadeguata informazione verso i cittadini. Filiale che viene usata dal Ministero pubblico della Confederazione, dal Conservatorio, dalle cliniche private e da tanti operatori economici del quartiere. Ancora il presidente di ‘Besso Pulita!’: «Lugano sarebbe l’unica grande città svizzera a non poter offrire il servizio postale presso la stazio-
ne Ffs». La decisione non si comprende neanche alla luce del futuro sviluppo del quartiere che ospiterà nei prossimi anni il principale il nodo intermodale di trasporto pubblico del cantone e la Supsi. Cancelli insiste: «La ragioni della chiusura non reggono. È assurdo che in una città come Lugano, secondo i piani della Posta, restino solo due
uffici, quelli del centro e di Cassarate». Dicevamo che se anche il ricorso fosse accettato, la direzione del Gigante Giallo potrebbe sempre decidere come meglio crede. Emblematico, in tal senso, quanto capitato all’ufficio postale di Castagnola: dopo il ricorso della Città, la Postcom, nel suo parere, consigliava di tenerlo aperto, ma la direzione ha deciso
di trasformarlo in agenzia, in partenariato con il bar La Strada (effettiva dallo scorso 19 novembre), nonostante le proteste sfociate nella petizione di oltre mille firme, sottoscritta anche dai presidenti delle Commissioni di quartiere di Castagnola-Cassarate-Gandria, Brè-Aldesago, depositata sia a Palazzo Civico di Lugano sia a Berna.