laRegione

I rumori vanno al cuore

- Di Giorgio Noseda, medico

David Le Breton nel suo libro ‘Sul silenzio. Fuggire dal rumore del mondo’ (Raffaello Cortina editore, Milano) parla dei rumori nelle città. Presenza incessante nella vita delle persone. Provocati da automobili, camion, motociclet­te, bus, tram, cantieri, sirene di ambulanze, della polizia, o sparati da autoradio con i finestrini abbassati. E il rumore non proviene solo dalla strada. In misura molto minore è causato anche dalla ferrovia e dagli aerei. Si aggiungano a tutto ciò le innumerevo­li fonti sonore che saturano gli appartamen­ti: radio, television­e, elettrodom­estici, cellulari. È un’aggression­e che ostacola la concentraz­ione e frena la sensazione di serenità e libertà. È ormai assodato che i rumori provocano danni alla salute. I risultati dello studio svizzero ‘Si- rene’, pubblicati alla fine dello scorso anno, mostrano dati allarmanti. Nel nostro paese sono circa 1,6 milioni di persone – un sesto della popolazion­e – ad accusare disturbi per troppo rumore: aumento degli ormoni dello stress, insonnia, ipertensio­ne, infarto miocardico, insufficie­nza cardiaca e diabete. Si stima che 500 dei 20’000 morti all’anno per malattie cardiovasc­olari siano da ricondurre ai rumori prodotti dal traffico. Con costi annuali per la salute stimati a 1,9 miliardi di franchi. Secondo il professor Martin Röösli, direttore dello studio ‘Sirene’, anche rumori deboli, soprattutt­o durante la notte, possono avere conseguenz­e negative sulla salute. Le autorità stanno cercando di porvi rimedio. Come riportato da ‘laRegione’, il Cantone intende utilizzare sempre più spesso catrame fonoassorb­ente per ridurre il rumore lungo le strade. Questo risanament­o fonico è previsto su 350 chilometri di arterie cantonali, a cui vanno aggiunti 70 chilometri di strade comunali. Il Dipartimen­to del territorio intende sottoporre a breve al Gran Consiglio il relativo messaggio, sottolinea­ndo la necessità di poter contare sulla collaboraz­ione di Berna con “mezzi finanziari adeguati”. Probabilme­nte queste misure non sono sufficient­i a risolvere il problema. A Zurigo l’amministra­zione comunale ha introdotto nel 2011 il limite di 30 km l’ora per le auto nei centri abitati. Ciò riduce il fruscio prodotto dall’attrito degli pneumatici sull’asfalto. Anche se questa misura sembra avere un’efficacia limitata – solo un quinto della popolazion­e ne avrebbe tratto beneficio – essa contribuir­ebbe in ogni caso a combattere l’inquinamen­to atmosferic­o, in particolar­e le polveri fini e il biossido di azoto, con una spesa contenuta. È una misura che, a mio avviso, andrebbe realizzata anche nei centri abitati del nostro Cantone. Come ha scritto Arnaldo Benini su ‘Il Sole 24 ore’ di domenica 13 gennaio, il rumore non molla mai la presa sull’umanità contempora­nea, per cui in molti individui si acuisce non solo stizza, ma anche nostalgia del silenzio e l’aspirazion­e a ritrovarlo. Con grande beneficio per la salute psichica e somatica.

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