Svizzera, hai un team d’oro
Ad Åre il quartetto elvetico conquista il primo titolo mondiale a squadre. Strepitoso Zenhäusern, solida Holdener.
Sì. Alla Svizzera il Team Event sta iniziando a piacere. Già vittoriosa alle Olimpiadi di PyeongChang 2018, ci ha preso gusto e ieri è andata a pigliarsi il titolo mondiale a squadre. Il primo, in questa gara il cui bilancio elvetico – da quando venne introdotta nel 2005 – si limitava al ‘solo’ bronzo del 2007; guarda caso ad Åre. L’oro conquistato nel tardo pomeriggio è la quarta medaglia della spedizione elvetica in Svezia, la seconda del metallo più prezioso. La Svizzera balza così in testa al medagliere grazie agli allori di Corinne Suter (argento e bronzo rispettivamente in discesa e superG) e di Wendy Holdener (titolo in combinata).
‘Una medaglia per tutta l’équipe’
«È un bel risultato per tutta l’équipe, allenatori e fisioterapisti che si fanno in quattro per noi atleti giorno dopo giorno, dalla mattina alla sera». Dall’alto dei suoi due metri che non passano inosservati, nell’area di arrivo Ramon Zenhäusern dopo la gara sfoderava sorrisi larghi così. «Per me questo risultato ha un grande significato. Sei anni or sono avevo vinto l’argento ai Mondiali junior; ora mi metto al collo l’oro tra i grandi». Grande – e non solamente per la statura fisica – il vallesano lo è stato durante tutta la competizione, trascinando letteralmente la squadra. «Al via di ogni manche ero nervoso». Partendo sempre come quarto, si è trovato «a dover praticamente sempre vincere perché potessimo supe-
rare il turno; e, in un paio di occasioni, con l’obbligo di fare anche segnare un buon tempo». Mettendo in mostra dei nervi d’acciaio, nel duello decisivo contro l’austriaco Marco Schwarz ha stabilito il miglior tempo della giornata. Di che lanciare nel migliore dei modi lo slalom ‘vero’. «La pressione c’è. Ma qualunque cosa accadrà domenica, lunedì tornerò da Åre con emozioni positive». Zenhäusern ha potuto contare su una Wendy Holdener in grande spolvero, che ha vinto tutte le sue manche. La 25enne si conferma una delle favorite in vista dello speciale. Meno brillante è apparso Daniel Yule che però, come Aline Danioth, ha corso sul tracciato rivelatosi meno veloce. «Abbiamo deciso che Ramon potesse disporre della pista più rapida», ha spiegato Yule alla Rts. Non hanno gareggiato le riserve Andrea Ellenberger e Sandro Simonet, che hanno comunque ricevuto la medaglia. Per arrivare al titolo, il ‘Golden Team’ svizzero ha eliminato Belgio (4-0), Svezia (2-2, migliore crono), Germania (2-2, migliore crono) e Austria (2-2, migliore crono). Senza Marcel Hirscher, come in Corea, le ‘aquile’ non sono dunque riuscite a prendersi la rivincita delle Olimpiadi.