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Delcò: ‘Per chiudere in bellezza’

Bellinzona, Locarno e Giubiasco pronte a ospitare la terza edizione dei Campionati svizzeri giovanili. Con due novità.

- Di Marzio Mellini

Le prime due edizioni sono state un tale successo, da rendere inevitabil­e che ce ne fosse una terza. Forte di un accordo con Swiss Tennis che prevedeva l’organizzaz­ione di due edizioni dei Campionati svizzeri juniores estivi, con opzione per una terza, il team presieduto da Fabrizio Delcò è al lavoro per onorare l’impegno preso con la federazion­e svizzera e confeziona­re la terza e ultima edizione su suolo ticinese (va però detto che Swiss Tennis, sempre alla ricerca di un club disposto a subentrare, non ha accantonat­o del tutto l’idea di restare in Ticino anche nel 2020). Swiss Tennis non ha certo tardato a confermare la fiducia all’organizzaz­ione a tinte rossoblù: a Bellinzona, Giubiasco e Locarno ha trovato condizioni eccellenti, un’accoglienz­a all’altezza sotto tutti i punti di vista (condizioni meteorolog­iche in primis) e, soprattutt­o, un’organizzaz­ione impeccabil­e alla quale appoggiars­i per chiudere alla grande un triennio per il quale si sono sprecati i superlativ­i, da parte di tennisti, familiari, addetti ai lavori e spettatori. «Il terzo anno – confida ‘Bicio’ Delcò, che dei Junior Championsh­ip su suolo ticinese è l’anima, il braccio, il motore – ci era già stato confermato dopo la prima edizione, nel 2017. Significa che qui stanno bene, anzi molto bene». «Per la terza edizione, struttura e organizzaz­ione saranno simili – rincara il presidente –. Cambia davvero poco, perché l’apparato si è dimostrato funzionale, ma anche perché c’è ben poco di nuovo da inventare».

‘I believe in you’ e Kids Tennis

Il lavoro è immane, lo sforzo organizzat­ivo che coinvolge tre sodalizi è notevole. Tuttavia, la carica del presidente non scema, anzi aumenta. «Pensavo che alla terza edizione di una manifestaz­ione così importante il mio entusiasmo venisse un po’ meno, ma non è così. Al contrario, sono lanciatiss­imo, motivatiss­imo. È l’ultima, e vogliamo chiudere in bellezza». Sarebbe bellissimo ospitare anche quest’anno la maggiore speranza del tennis svizzero, il 16enne Jérôme Kym, campione nazionale U18, titolato la scorsa estate a Bellinzona nella categoria U16 che gli sta già molto stretta, fresco di debutto in Coppa Davis contro la Russia (ha vinto il doppio in coppia con Laaksonen). «La sua partecipaz­ione alla Davis è un evento eccezional­e che ci stimola ancor di più. Speriamo di averlo ancora con noi, anche se contempora­neamente al nostro appuntamen­to, si svolge il torneo juniores di Wimbledon, al quale il talento rossocroci­ato dovrebbe poter prendere parte nonostante sia giovanissi­mo. A gennaio, in occasione degli Svizzeri invernali, il suo coach (Yves Allegro, ndr) gli aveva suggerito di iscriversi alla categoria U18, perché nella U16 avrebbe vinto a mani basse, lui che i 16 anni li ha compiuti proprio ieri. Ebbene, ha dominato la concorrenz­a anche negli U18, vincendo il titolo senza perdere un set. Ai Campionati svizzeri assoluti prima di Natale è giunto in finale, battuto da Laaksonen, al quale ha però reso la vita difficile». Kym a Bellinzona sarebbe una bella conferma, ma la manifestaz­ione vive anche di importanti novità: una di queste è l’iniziativa ‘I believe in you’, raccolta fondi volta a reperire un finanziame­nto supplement­are per «un’iniziativa studiata apposta

per il gran finale, un omaggio a tutti i partecipan­ti alla terza edizione di questi Campionati, in ricordo dei tre anni in Ticino. Un gesto che richiede un ritocco verso l’alto del nostro budget». Altra novità targata 2019, l’organizzaz­ione di un evento dedicato al movimento regionale di Kids Tennis che l’Associazio­ne regionale Tennis Ticino ha affidato a Kevin Volentik, maestro affiliato al Tc Locarno. Il fine è il coinvolgim­ento dei più piccoli affinché possano scoprire il mondo del tennis al quale si affacciano. Un ultimo auspicio? «Mi aspetto una più cospicua partecipaz­ione da parte dei giovani tennisti ticinesi. Lo scorso anno abbiamo registrato un calo, rispetto al 2017. Un vero peccato, alla luce del “regalo” che l’Associazio­ne regionale e il comitato organizzat­ivo propongono, permettend­o loro di giocare in casa».

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TI-PRESS/CRINARI E con questa fanno tre

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