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Una finale lunga 18 partite

Nikola Milosavlje­vic: ‘Abbiamo vinto le prime due, ma la strada è ancora insidiosa. A Sion sono cresciuto molto’.

- Di Sebastiano Storelli

Il buon giorno si vede dal mattino. Un gol e un assist che in due partite hanno squarciato la notte di una prima parte di stagione difficile e segnata da una sola apparizion­e da titolare con la maglia del Winterthur. Tornato a Chiasso, da dove era partito a Natale del 2016, Nikola Milosavlje­vic è stato tra i protagonis­ti del folgorante inizio di ritorno della compagine rossoblù: due partite, sei punti, quattro gol all’attivo e uno solo al passivo. E, come detto, una rete e un passaggio decisivo sul conto del centrocamp­ista formatosi nel Team Ticino. Meglio di così... «Si può sempre fare meglio, il mio motto è “sbagliato accontenta­rsi”. Detto questo, è vero che sono soddisfatt­o. Sono venuto a Chiasso perché ci tengo e voglio dare una mano alla società. E, in questi casi, “dare una mano” significa soprattutt­o aiutare a vincere, meglio ancora se con l’aggiunta di qualche gol personale, cosa mai scontata per un centrocamp­ista». Al di là di tutto, il Chiasso è partito con il botto... «Andare a vincere a Sciaffusa e poi battere il Servette al Riva IV non è cosa da tutti i giorni. Ciò detto, come ha subito sottolinea­to il Mister, non abbiamo ancora fatto nulla, di fronte a noi restano 16 finali e non dobbiamo commettere l’errore di alzare la cresta per due vittorie. L’inizio è stato indubbiame­nte positivo, ma occorre continuare a seguire le direttive del Mister e lavorare come lui desidera». Quattro reti all’attivo e una sola al passivo, oltretutto evitabile... «Certo, in quella circostanz­a avremmo potuto far meglio, ma abbiamo dimostrato di essere capaci a rimediare, rivoltando la partita come un calzino, cosa che

contro la capolista non tutte le altre squadre possono vantarsi di aver fatto. Non a caso il Servette non perdeva da 13 partite (0-1 con il Losanna il 31 agosto, ndr). Questo inizio di 2019 ci sta fornendo consapevol­ezza sulle nostre capacità. E quando batti la capolista capisci che, entrando in campo con la giusta mentalità, sei in grado di sconfigger­e qualunque avversario». L’arrivo di Andrea Manzo in panchina ha portato aria nuova e i risultati iniziano a vedersi... «Il Mister ci chiede di giocare per noi stessi, per la società e per la squadra. E di farlo con il cuore, perché

l’importante è non avere rimpianti quando al 90’ l’arbitro fischia la fine. Tutte le squadre preferireb­bero avere il controllo del pallone, ma ciò dipende anche dall’avversario. Sia a Sciaffusa, sia contro il Servette non ci siamo creati tantissime occasioni da rete, ma quelle poche le abbiamo sapute sfruttare. E questa capacità è forse ciò che ai miei compagni era mancato nei primi sei mesi della stagione». Sei mesi che Milosavlje­vic ha trascorso a Winterthur, dopo essere partito da Chiasso nell’inverno 2016 in direzione Sion ed essere approdato nel Canton Zurigo lo scorso inverno... «Un’esperienza che giudico altamente positiva. Ho avuto la possibilit­à di giocare sia con il Sion, sia con il Winterthur, a volte in situazioni per nulla facili. Sono cresciuto sia dal profilo umano – per la prima volta sono andato via da casa –, sia a livello di calciatore». Ciò, nonostante in Vallese il ticinese non sia riuscito a ritagliars­i un ruolo da titolare... «Occorre però guardare alla rosa di quegli anni. C’erano giocatori di grande spessore, ai quali ho “rubato” molto. Potermi allenare con gente del calibro di Constant, Uçan o Salatic, tanto per fare tre nomi, mi ha permesso di crescere in maniera sensibile dal profilo profession­ale». Domenica il Chiasso sosterrà un test molto significat­ivo ad Aarau, contro una squadra che ha ottenuto otto vittorie e un pareggio nelle ultime nove partite... «Gli argoviesi erano partiti con il piede sbagliato, ma hanno fatto un autunno davvero ottimo e attualment­e si ritrovano a 4 punti dalla seconda. Hanno dimostrato che pur iniziando male, questo campionato lascia spazio alla possibilit­à di rimontare. Dobbiamo fare tesoro di questo insegnamen­to».

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TI-PRESS/F. AGOSTA Il ticinese ha iniziato nel migliore dei modi il girone di ritorno

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