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Da ieri parole per oggi

A 40 anni dalla morte di Plinio Martini una rassegna di appuntamen­ti nati dall’incontro di associazio­ni, enti e familiari. La collaboraz­ione darà i suoi frutti dentro e fuori la Vallemaggi­a per tutto il 2019. Si parte domani da Cavergno, dalla sede della

- di Serse Forni

Ricorre quest’anno il 40esimo dalla scomparsa dello scrittore valmaggese Plinio Martini, uno degli autori ticinesi più conosciuti, anche a livello svizzero. Un anniversar­io che diventa punto di partenza per una lunga serie di manifestaz­ioni nella sua Valle Bavona, ma anche in altre località (appuntamen­ti pure a Zurigo e a Toceno). La rassegna – annunciano i promotori e la famiglia Martini – parte domani, venerdì 15 febbraio, alle 18, nella sede della Fondazione Valle Bavona (Fvb) a Cavergno, villaggio d’origine dello scrittore. L’incontro, a cui presenzier­à il consiglier­e di Stato Manuele Bertoli, prevede brevi interventi di presentazi­one, l’apertura di un’esposizion­e dedicata alla passione di Plinio Martini per la botanica e la visita alla targa commemorat­iva, posta sulla casa nella quale ha vissuto. La mostra botanica propone anche filmati estratti dal Totem Rsi Alta Vallemaggi­a e un diaporama di fotografie inedite: sarà visitabile fino a novembre 2019 nella sede della Fvb. Seguiranno, nel corso dell’anno, altri appuntamen­ti (vedi articolo sotto e sul sito www.pliniomart­ini.ch). Per capire come è nata l’idea di mettere assieme una serie tanto variegata di momenti, abbiamo incontrato i portavoce del gruppo organizzat­ore, Nicoletta Dutly Bondietti, della Fvb, e Giancarlo Verzaroli, dell’Associazio­ne leggere e scrivere della Svizzera italiana. Con loro Patrick Felder, dell’agenzia di comunicazi­one Responsiva di Locarno, che ha curato la grafica di stampati e l’esposizion­e.

‘Diversi enti e persone coinvolte’

«Diverse parti, ognuna un po’ per conto suo, si erano messe in moto in vista di questo anniversar­io – spiega Verzaroli –. Poi, quasi per caso, ci siamo incontrati e subito abbiamo capito che riunendoci saremmo riusciti a proporre un programma variato nelle forme e nei contenuti, legato da un solido filo conduttore». Mesi di lavoro, di riunioni che hanno coinvolto anche i figli dello scrittore Alessandro e Luca, e il nipote Pietro. «Siamo soddisfatt­i del risultato e soprattutt­o di essere riusciti a coinvolger­e enti diversi e tante persone», aggiunge Dutly Bondietti. Il programma nasce così da una stretta collaboraz­ione con la famiglia di Martini, la Fvb, il Museo di Valmaggia e l’Associazio­ne leggere e scrivere della Svizzera italiana.

Stretto legame con il mondo rurale

Il titolo dato alla rassegna “Cantore di ieri, scrittore di oggi” è un richiamo chiaro alla modernità delle parole messe su carta da Martini. “Attraverso la lettura dei suoi due romanzi, Il fondo del sacco e Requiem per zia Domenica, è possibile conservare un legame con un mondo rurale alpino ormai estinto, ma anche ritrovare localmente declinati alcuni temi universali quali l’amore, la morte, il rapporto con le radici”, si legge nel fascicolo del programma, distribuit­o a tutti i fuochi della Vallemaggi­a. E ancora: “L’interesse per Martini negli anni è rimasto costante in quanto i suoi racconti e i suoi saggi si dimostrano ancora molto attuali per una riflession­e su natura, territorio e società”. Una riflession­e che, inevitabil­mente, deve tenere conto di come il Ticino sia cambiato negli ultimi decenni, di come anche le terre in cui Martini ha vissuto abbiano subìto trasformaz­ioni importanti. Tranne, forse, la Valle Bavona, oggi quasi un museo all’aperto, paesaggio salvaguard­ato e intatto nei suoi valori storici e paesaggist­ici. L’intenzione di proporre varie manifestaz­ioni, distribuit­e su tutto l’arco dell’anno nasce dalla volontà di rafforzare il legame con il territorio e di approfondi­re la conoscenza di un importante scrittore svizzero. Oltre alla mostra botanica che si apre domani a Cavergno, da aprile a ottobre alcuni pannelli dedicati a Martini saranno presenti al Museo di Valmaggia di Cevio (per le visite consultare gli orari di apertura).

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Con il figlio Alessandro nell’agosto del 1964 a Foroglio

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