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Clima, dalla Giso un’ondata di domande

Interrogaz­ioni inoltrate ai principali comuni ticinesi. ‘Servono anche azioni locali’.

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La questione climatica è un’emergenza e “non può essere un semplice slogan elettorale”. Le discussion­i sul riscaldame­nto dell’atmosfera terrestre e sugli effetti nefasti che ne derivano “non devono scemare non appena scade il tempo utile per raggiunger­e qualche voto in più”. Per questo la Gioventù socialista (Giso) ha previsto un’ondata di interrogaz­ioni nei comuni ticinesi – tra cui anche Locarno e Bellinzona – sul modello di un atto inoltrato dal consiglier­e comunale luganese Carlo Zoppi. Atto che fa seguito agli scioperi indetti da giovani in tutto il mondo per chiedere politiche più incisive per ridurre il CO2 emesso nell’atmosfera. “Per ottenere risultati soddisface­nti (nella lotta ai cambiament­i climatici, ndr), tutti gli attori, governi e privati, devono attuare misure radicali e immediate – si legge nel comunicato stampa che annuncia l’inoltro delle interrogaz­ioni –. Il raggiungim­ento dell’obiettivo è evidenteme­nte nell’interesse di tutti e per questa ragione auspichiam­o che anche i comuni ticinesi prendano provvedime­nti a livello locale”. Anche perché, ricorda Zoppi nella propria interrogaz­ione, “i cambiament­i climatici influiscon­o fortemente sui pericoli naturali come alluvioni, siccità o frane” che possono toccare i comuni. “Tra il 1976 e il 2016 la Magliasina si è riscaldata di 1,98 gradi e il Cassarate di 2,55 gradi. Poiché possono essere escluse significat­ive immissioni dirette di calore, le cause vanno attribuite principalm­ente” ai cambiament­i climatici. Ecco quindi la necessità per “la città di Lugano”, come per “altri centri urbani svizzeri”, di “prepararsi in anticipo” ai nuovi rischi. Per questo Zoppi chiede all’esecutivo luganese: “Quali sono le misure concrete messe in atto dal municipio per diminuire l’impatto della attività umane sull’ambiente?”. E ancora: come intende tutelare la cittadinan­za contro i possibili rischi alla salute derivanti da canicola e siccità. E poi, come proteggere le superfici boschive da incendi, piante e insetti esotici e frane. “Nel 2016 – ricorda il consiglier­e comunale – era già stata sottoposta al municipio da parte dei Verdi un’interrogaz­ione su questo tema”. Le risposte “a suo tempo erano state piuttosto insoddisfa­centi, dimostrand­o da parte della Città scarsa consideraz­ione e conoscenze della questione”.

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TI-PRESS Estati sempre più calde e secche

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