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Aumentano i casi di sconti fasulli

Dal 2019 si possono segnalare i casi di prezzi inesatti con un formulario online

- Di Fabio Barenco

Sembra un’offerta da non lasciarsi sfuggire, ma in realtà sulla merce non vi è alcuno sconto. È successo in un grande magazzino di articoli sportivi, il quale è stato in seguito condannato per violazione dell’Ordinanza sull’indicazion­e dei prezzi (Oip). Secondo le organizzaz­ioni svizzere dei consumator­i, tale pratica è in aumento e per questo motivo da quest’anno è possibile segnalare con un formulario online anche i casi di prezzi indicati in modo inesatto. Nel 2016 un cliente aveva segnalato alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) di aver riscontrat­o irregolari­tà nella filiale di Nyon di Ochsner Sport: dopo aver acquistato una pila frontale per 34,90 franchi al posto di 59, aveva scoperto che sotto l’etichetta con il prezzo scontato ce n’era un’altra che indicava 34,90. Il prezzo originale non è quindi mai stato di 59 franchi. Il grande magazzino aveva dunque alzato il prezzo per poi scontarlo, facendo credere in questo modo che si trattasse di un’offerta vantaggios­a. La Seco aveva in seguito segnalato la questione alla polizia che, dopo verifiche in altre succursali dell’azienda, aveva scoperto che non si trattava di un caso isolato. La Federazion­e romanda dei consumator­i (Frc) aveva quindi inoltrato denuncia al Ministero pubblico vodese, che ha poi condannato Ochsner Sport a pagare una multa di 4’000 franchi. La Frc ha indicato ieri in una nota che negli scorsi mesi le testimonia­nze di casi come quello descritto in precedenza si sono “particolar­mente intensific­ate”: “È sempre più frequente che i prezzi vengano gonfiati volontaria­mente per far credere a sconti più consistent­i”, si legge nel comunicato. Per questo motivo la Frc – in collaboraz­ione con l’Associazio­ne consumator­i e consumatri­ci della Svizzera italiana (Acsi) e la Fondazione per la protezione dei consumator­i svizzerote­desca (Sks) – ha ricordato che da quest’anno ha aggiunto alle pratiche sleali che si possono segnalare con un formulario online, anche quella per un’‘inesatta indicazion­e del prezzo’. Questo permetterà alle organizzaz­ioni dei consumator­i di denunciare penalmente – come ha fatto la Frc con Ochsner Sport – le aziende che cercano di ingannare i loro clienti. “L’Oip non può essere violata impunement­e”, sottolinea la Frc nella nota.

Il 40% dei gamberetti è contaminat­o

Restando in tema ‘protezione dei consumator­i’, ieri la Rts ha segnalato che il 40% dei gamberetti crudi importatat­i in Svizzera sono contaminat­i da batteri multiresis­tenti agli antibiotic­i. Si tratta in particolar­e di ‘crevettes’ d’allevament­o che provengono da India, Thailandia e Vietnam. Se questi gamberetti vengono consumati crudi o poco cotti non si rischia per forza di ammalarsi, ha precisato alla Rts Stephan Harbarth, infettivol­ogo all’Ospedale universita­rio di Ginevra. Si rischia però che, in caso di infezione, gli antibiotic­i non facciano alcun effetto.

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