Debito in discesa, ‘freno’ contestato
Proteggere le finanze federali da squilibri strutturali (cronici) e impedire in tal modo una crescita del debito. È lo scopo del ‘freno all’indebitamento’. Plebiscitato in votazione popolare nel 2001, il meccanismo – in virtù del quale le eccedenze di bilancio sono utilizzate esclusivamente per abbattere il debito pubblico – ha dato buona prova di sé: le finanze federali sono state stabilizzate e la crescita sostenuta del debito verificatasi negli anni 90 del secolo scorso (cfr. grafico a lato) è un lontano ricordo. Con l’eccedenza miliardaria resa nota ieri, il debito lordo della Confederazione è sceso al di sotto dei 100 miliardi di franchi (14% del Prodotto interno lordo, la percentuale più bassa dal 1992). La sinistra chiede da tempo dei correttivi: vorrebbe che i surplus di bilancio siano destinati agli investimenti o quantomeno servano a limitare l’austerità budgetaria. In Parlamento il Ppd ha proposto invano nel 2016 una ripartizione fifty-fifty (50% per abbattere il debito, 50% per rimpinguare le casse dell’Avs). Il Consiglio federale non esclude di utilizzare le eccedenze strutturali per compensare le perdite legate alle riforme fiscali. Ma la destra si oppone a qualsiasi ammorbidimento, temendo incentivi alla spesa. E anche il Parlamento sin qui non ne ha voluto sapere.