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‘Il Cantone tollera lo sconcio’

Discarica statale alle Medie di Gordola: il municipale Storni s’inalbera. La replica: ‘Rimedierem­o’ ‘Chi è competente in materia di pianificaz­ione e gestione del territorio lascia passare un abuso edilizio che verrebbe immediatam­ente sanzionato a qualsias

- Di Davide Martinoni

Una «piazza di compostagg­io, discarica inerti, deposito materiali da costruzion­e nuovi e riciclati (piode, sagomati, pali della luce, traversine, ferraglia), nonché cimitero/posteggio di macchine agricole e lubrifican­ti». Tutto in uno e tanto «illegale», secondo il municipale di Gordola Bruno Storni, da meritare un intervento immediato del Cantone. Che però, stando a Storni, «benché avvisato settimane fa, ancora non fa nulla per sanare la situazione». Il luogo è a Gordola, sul lato nord-ovest – in parte nel bosco – del sedime della Scuola media, a pochi passi dalla nuova palestra in costruzion­e e che dovrebbe essere consegnata nel corso della prossima primavera. Storni sostiene di aver «segnalato da tempo» la situazione in Municipio, poi di «aver invitato direttamen­te il Cantone a fare ordine». Ma nulla è finora accaduto. Uno stato delle cose che al municipale e deputato parlamenta­re fa alzare la pressione: «Al Cantone, unitamente ai Comuni, compete istituzion­almente la pianificaz­ione e la gestione del territorio attraverso strumenti come il Piano direttore e la Legge sullo sviluppo territoria­le, in applicazio­ne della Legge federale sulla pianificaz­ione del territorio. Proprio in questi giorni ha pubblicato il messaggio riguardant­e la modifica della legge sullo sviluppo territoria­le del 21 giugno 2011 e ha modificato alcune schede di Piano direttore. Eppure, come proprietar­io di una parcella che ospita anche una sede di Scuola Media, tollera uno sconcio, un abuso edilizio che verrebbe immediatam­ente sanzionato a qualsiasi cittadino».

‘Predicare bene...’

Per Storni, «si tratta di un caso emblematic­o dove è l’ente pubblico a non rispettare le più elementari norme edilizie e di cura e controllo del territorio. In un momento in cui si dibatte sulla situazione della Compodino, dopo la decisione del Gran Consiglio di non procedere con l’edificazio­ne di un impianto di compostagg­io al Pizzante, è chiarament­e poco credibile, oltretutto dopo anni di passività totale duranti i quali vi si consegnava­no i propri scarti vegetali, esigere da terzi quello che non si fa in casa propria». Questo, consideran­do il rischio di cattivi odori quale conseguenz­a della decomposiz­ione degli scarti vegetali. In più, aggiunge il municipale, «la situazione si è aggravata con il tempo, visto il deposito di sempre più materiale di va-

rietà diversa. Il sedime si trova oltretutto in un’area di svago e infrastrut­ture pubbliche di pregio, non lontana da una zona Ifp (Inventario foreste paesaggi protetti)». In sostanza, «il territorio andrebbe finalmente considerat­o come un bene comune regolato e protetto da norme pianificat­orie ed edilizie coerenti, già

troppo sovente contestate ed a volte eluse dai privati». Se tolleranza finora c’è stata, ha le settimane contate, risponde Walter Bizzozero, capo della Sezione della Logistica del Dfe: «Purtroppo – dice Bizzozero – la giusta comunicazi­one di Storni è passata inosservat­a a causa dell’assenza di un collaborat­ore alla quale era stata inviata. Ovviamente sarà nostra premura ripristina­re una situazione confacente nel più breve tempo possibile. Ciò avverrà approfitta­ndo dello smantellam­ento del cantiere per la nuova palestra, che sarà effettuato nel corso del mese di marzo».

altre foto su www.laregione.ch

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Qui il ‘mini centro di compostagg­io’. Ma sul sedime è depositato molto altro

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