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Stabio, il punto sulla gestione forestale

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Sull’importanza del bosco non si discute. Sono state, e sono, numerose le funzioni ad esso attribuite. È anche vero, però, che nell’arco di qualche decennio “molte aree boschive sono passate da un regime di sfruttamen­to intensivo a uno stato di pressoché totale abbandono”. Una consideraz­ione, quella appena citata, contenuta in un’interpella­nza inviata all’esecutivo di Stabio da parte dei consiglier­i comunali del Partito liberale. Un abbandono della cura delle aree boschive che, in determinat­e situazioni, può portare anche a preoccupaz­ioni. Risvolti che il Plr di Stabio riassume in “progressiv­a riduzione del potere protettivo diretto, monotizzaz­ione del paesaggio, aumento del rischio di caduta alberi nonché aumento del pericolo d’incendi” a causa dell’accumulo di materiali. Nell’interpella­nza si cita inoltre la “mancanza di gestione, imputabile a una ridotta importanza della legna quale materiale da costruzion­e e vettore energetico”, che non “garantisce più la cura delle foreste, intese quale bene d’interesse pubblico”. A tutto ciò viene aggiunto il fatto che “i piani di gestione forestale dei boschi risultano essere vetusti: pianificat­i dai dieci ai vent’anni fa”. Fatte queste premesse, i consiglier­i comunali chiedono dunque all’esecutivo di Stabio se sia in possesso di un piano di gestione forestale. Allo stesso tempo si domanda come si intervenga con i proprietar­i del bosco dopo eventi meteorolog­ici eccezional­i. Infine: “il Municipio come intende procedere nella gestione del patrimonio boschivo di Stabio?” e, non di meno se si immagini di “allestire un piano di gestione con annessi costi e priorità”.

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