laRegione

Comparto Valera, diciamo basta

- Di Grazia Bianchi e Ivo Durisch, ‘Cittadini per il territorio’

Negli scorsi giorni il Dipartimen­to del territorio ha messo in consultazi­one il Puc di Valera: il Piano di utilizzazi­one cantonale è la pianificaz­ione di un comparto promossa dal Cantone e non dal Comune. Questo avviene quando si ritiene che per la zona da pianificar­e c’è un interesse sovracomun­ale. In questo caso la valenza è sicurament­e regionale. Infatti, istituire una nuova zona industrial­e a Valera, come erano gli intenti della precedente pianificaz­ione, compromett­erebbe definitiva­mente il territorio agricolo della Campagna Adorna. Ma non solo, spacchereb­be in due un corridoio ecologico che dal Monte San Giorgio, passando per i terreni coltivati di Ligornetto ed entrando infine in Campagna Adorna, si collega con la valle della Motta. Inoltre, bisogna assolutame­nte evitare che l’eccessiva dispersion­e di terreno edificabil­e continui e compromett­a il fondovalle del nostro cantone mettendo in difficoltà i cittadini, l’agricoltur­a e la biodiversi­tà.

Segue da pagina 11 I sostenitor­i di ulteriori nuovi terreni industrial­i affermano che sono molto richiesti e che creano indotto. È vero sono richiesti, ma questo non è un argomento valido. Per contro gli indotti economici non tengono spesso conto dei costi della salute generati dall’inquinamen­to né dei costi infrastrut­turali necessari a carico della comunità. Inoltre, è sempre più necessario tutelare la qualità di vita di chi abita nel Mendrisiot­to. Per far questo bisogna avere il coraggio di dire basta! Come ‘Cittadini per il territorio’, insieme ai Verdi e alla Società agricola del Mendrisiot­to, abbiamo chiesto con una petizione la restituzio­ne di Valera all’agricoltur­a, abbiamo promosso il Parco del Laveggio e lanciato un’iniziativa per tutelare gli spazi verdi di fondovalle. Finalmente grazie al sostegno di molti cittadini il destino di Valera ha cominciato a cambiare. Dapprima il Cantone ha bloccato la pianificaz­ione proposta dal Comune di Mendrisio, che prevedeva la creazione di una vasta zona industrial­e di circa 80'000 metri quadrati, poi sempre il Cantone tramite il Piano direttore, togliendol­a dai Poli di sviluppo economici, ha definito questa zona come zona agricola e di svago preannunci­ando un Puc. Oggi abbiamo sul tavolo la proposta pianificat­oria del Dipartimen­to e gli obbiettivi sono stati confermati: la maggior parte dell’area viene restituita all’agricoltur­a con possibilit­à di fruizione tramite percorsi pedonali e ciclabili. Si potrebbe dire ottimo, ma è troppo presto. La consultazi­one è solo il primo atto del lungo iter pianificat­orio. Dopo la fase di consultazi­one, analizzate le varie osservazio­ni, il Dipartimen­to può ancora correggere il documento che poi trasmetter­à al Consiglio di Stato, il quale infine lo invierà al parlamento. Parlamento che può ancora modificarn­e i contenuti. Sicurament­e si è iniziato con il piede giusto e con dei contenuti lungimiran­ti che segnano un cambiament­o di paradigma nella pianificaz­ione dell’intero cantone. Un ruolo importante durante la consultazi­one lo giocherà il Comune di Mendrisio, che finora non si è espresso. I timori sembrano essere di ordine finanziari­o, però con una pianificaz­ione cantonale gli eventuali costi, oggi stimati a 9 milioni, saranno a carico del Cantone. Ma un ruolo ancora più importante lo giocherà ogni cittadino scrivendo le proprie osservazio­ni al Dipartimen­to del territorio. Solo una chiara volontà popolare potrà far sì che la pianificaz­ione di Valera non subisca derive o intoppi fino alla sua pubblicazi­one.

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