Tomatis: ‘Non ci poniamo limiti’. Pellegrini: ‘Verbano mina vagante’

«Ai playoff arriviamo bene – esordisce Luca Tomatis, coach del Ticino Unihockey –, in salute e in fiducia. Nelle ultime partite qualche problema si è verificato, ma ne siamo sempre usciti. Abbiamo la consapevolezza che c’è la possibilità reale di andare avanti. Abbiamo trovato una certa regolarità che mancava, dovuta al fatto di aver azzeccato una volta di più la scelta degli stranieri, e per impulsi dati dai nostri giovani, alcuni dei quali sono alla terza stagione in prima squadra e assicurano un contributo notevole anche in termini di punti. Con queste premesse, nei playoff non ci poniamo più limiti. siamo nei quarti con l’obiettivo di passare il turno. Dovesse accadere, ragioneremmo anche sul turno successivo, ma sempre con l’intenzione di superarlo». Da sabato (alle 18 all’Arti&Mestieri), il Davos. «Si prospetta uno scontro interessante. Contro di loro i risultati sono sempre stati altalenanti. Anche in questa stagione abbiamo ottenuto una vittoria a testa. In casa abbiamo perso, ma eravamo alla ripresa dopo la sosta natalizia, con i playoff già praticamente in cassaforte. Abbiamo pagato il relativo calo di tensione. Troviamo una squadra che ha più o meno le nostre stesse caratteristiche: hanno lanciato molti giovani in prima squadra, ne stanno raccogliendo i frutti». Passato attraverso traversie che hanno portato all’avvicendamento in panchina tra Gian Prato e Philippe Soutter, il Verbano affronta la seconda forza della stagione regolare, il Basilea (gara 2 domenica alle 19.30 al Cst). «I quarti – commenta Boris Pellegrini, ds della Regazzi – li abbiamo raggiunti con un po’ di sofferenza, per cui il bilancio è solo sufficiente. Con le premesse iniziali e con la rosa che abbiamo allestito, confidavamo in qualcosa di più, quantomeno di migliorare il sesto rango della passata stagione e di essere la sorpresa del campionato. Ora proviamo a giocarcela: in stagione abbiamo battuto due delle tre squadre più forti. Siamo in crescita e siamo la mina vagante, la pressione è sul Basilea».