Pugni e calci, ma con rispetto
Il Centro sportivo di Tenero è pronto ad ospitare il primo Ti.Ki.Ds. Taekwondo Open
Un colpo ben assestato. Questo weekend la Summit Taekwondo Lugano organizzerà la prima edizione del ‘Ti.Ki.Ds. Taekwondo Open’. Al Centro sportivo di Tenero si riuniranno centoventi atleti tra i sette e i diciassette anni provenienti da Svizzera, Italia e Lussemburgo. Un’occasione d’oro per promuovere una disciplina poco conosciuta ma molto spettacolare. «L’idea è di far giungere alle nostre latitudini associazioni svizzere ed estere in modo da permettere ai nostri atleti di incamerare esperienza – dice Sabrina Biondi, membro del Comitato direttivo di Swiss Taekwondo, con delega all’attività giovanile –. La finalità principale è la creazione di una piattaforma comune con le federazioni di altre nazioni». Per una disciplina in cui si combatte a suon di calci e pugni. «Pur essendo uno sport di combattimento, l’intento non è quello di prendersi a botte; piuttosto di comprendere le proprie forze e le proprie debolezze», prosegue la cinque volte campionessa italiana nella categoria -55 kg. «Il contatto che si viene a creare con l’avversario permette di veicolare meglio le proprie emozioni. Perciò il ruolo educativo è fondamentale: si comprende quanto dolore si riesce a imprimere». Contrariamente a quanto si possa pensare, il principio del taekwondo è il rispetto. Come per tutte le arti marziali, le differenti tonalità delle cinture determinano una gerarchia. L’assegnazione dei punti, supervisionata da ufficiali di gara, avviene attraverso sensori elettronici presenti sulle corazze. Una volta che vengono colpite s’illuminano, segnalando la riuscita del colpo (un po’ come nella scherma). Per evitare infortuni, gli atleti indossano delle protezioni come casco, parastinchi e corazza.
Tre allievi in Nazionale
La federazione svizzera di taekwondo comprende una cinquantina di associazioni. Tra queste, l’Academy Ticino e la Summit Lugano. E lo scopo del movimento sottocenerino, che conta cinquanta iscritti, è rendere questa disciplina un simbolo di crescita, educazione e rispetto. «Al momento della fondazione, nessuno conosceva quest’arte marziale – puntualizza la detentrice di quattro Dan Wt –. La grande esposizione mediatica, ovviamente, si riscontra durante i Giochi olimpici». Entrato a far parte del programma olimpico a Sydney nel 2000, un po’ come il curling il ta-
La Summit Lugano suona la carica
ekwondo è una disciplina che viene riscoperta ogni quattro anni. «Chiunque, anche chi non è propenso a guardare avvenimenti sportivi, s’interessa alle Olimpiadi. Cercheremo di fare il possibile per vincere una medaglia in modo da riscuotere maggiore interesse».
La Summit Lugano intanto è riuscita a portare tre allievi nei quadri della Nazionale: Luka e Danilo Tesanovic sono nel team A, Mattia Denti nel team B. «Per un club piccolino come il nostro è un traguardo considerevole. L’importante è divertirsi. Per diventare campioni è necessario avere ben chiaro il percorso che si vuole intraprendere. Ed è un percorso di grande dedizione». A fine agosto, in Ticino, è previsto un nuovo evento. «Solitamente, il taekwondo è una competizione a eliminazione diretta. La manifestazione chiamata ‘One-to-One’, però, non presenta alcuna selezione: gli atleti verranno continuamente ripescati. Il giovane avrà, pertanto, la possibilità di incamerare esperienza».