laRegione

Cevio: ‘Abusi, collaborat­e’

Il Municipio scrive alle imprese e chiede più rispetto della Legge edilizia Quasi 4’000 ditte estere attive sui cantieri svizzeri sono state sanzionate nel 2018; il 29% delle violazioni in Ticino

-

Quasi 4’000 imprese estere attive sui cantieri svizzeri sono state sanzionate lo scorso anno per violazioni delle misure di accompagna­mento alla libera circolazio­ne delle persone. Il Ticino è il cantone che ha registrato il maggior numero di abusi in Svizzera: ben il 29% delle sanzioni infatti è stata inflitta a Sud delle Alpi, stando ai nuovi dati della Segreteria di Stato dell’economia (Seco) pubblicati dal ‘SonntagsBl­ick’. Complessiv­amente nel 2018 sono state inflitte 3’954 sanzioni per infrazioni alla Legge federale sui distaccati. Le autorità cantonali di controllo hanno sanzionato in media più di dieci imprese estere al giorno, alcune di loro anche più volte. La Legge sui distaccati fissa le condizioni che le ditte straniere devono rispettare per poter lavorare in Svizzera, in particolar­e l’obbligo di rispettare i salari e le condizioni di lavoro fissate nei contratti collettivi e nei contratti normali.

Per mille ditte divieto di operare qui

A 2’965 società è stata inflitta una multa e a 1’035 è stato imposto il divieto di operare in Svizzera per un determinat­o periodo, precisa il domenicale.“Queste cifre dimostrano che gli abusi non sono calati”, ha detto Nico Lutz, responsabi­le del settore edilizia per il sindacato Unia, al domenicale. A suo avviso è quindi incomprens­ibile che il Consiglio federale, nell’ambito dell’accordo quadro con l’Ue, voglia indebolire le misure di accompagna­mento. “Con meno controlli, una riduzione del termine di annuncio e meno cauzioni avremmo ancora più problemi”, ha aggiunto.

Molte imprese tedesche e italiane

Il 34% delle imprese sanzionate lo scorso anno proviene dalla Germania e il 30% dall’Italia. Seguono a distanza Francia e Svizzera (entrambe 6%), Polonia (5%) e Austria (3%). Quanto ai cantoni in cui operavano le ditte colte in fallo, il Ticino si piazza in testa alla classifica con il 29% del totale. Seguono Zurigo con il 20%, Berna con il 13%, Argovia con il 7% e Basilea Città con il 6%. Secondo Lutz le notevoli differenze cantonali si spiegano, non solo con la vicinanza alla frontiera, ma anche con la severità delle autorità cantonali di controllo. Negli ultimi anni, ha spiegato, è stato imposto in 19 casi il divieto di operare in Svizzera per 5 anni, la sanzione massima. In ben 16 di questi casi la “pena” è stata inflitta dalle autorità di Basilea Città.

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? Sanzionate 4mila imprese estere
TI-PRESS Sanzionate 4mila imprese estere

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland