Tre ‘sì’ per il Parco Val Calanca
Nei Comuni di Calanca, Rossa e Buseno la popolazione ha approvato l’inoltro a Berna della candidatura
La Confederazione si esprimerà in autunno. Graziano Zanardi: ‘È il progetto più importante della storia della valle’.
Importante passo avanti per il Parco Val Calanca che, come previsto, venerdì sera ha ricevuto il via libera dalle assemblee comunali di Calanca, Rossa e Buseno. A larghissima maggioranza (97%), la popolazione ha infatti approvato l’inoltro all’Ufficio federale dell’ambiente – previsto in marzo – del dossier concernente la candidatura del progetto che si prevede occupi 120 chilometri quadrati e si estenda lungo il territorio dei tre Comuni che lo avevano sostenuto a gran voce dopo la bocciatura del progetto di respiro intercantonale del Parc Adula, affossato nel 2016 per volontà delle altre regioni coinvolte. Se Berna approverà la candidatura (una decisione è attesa in autunno), il parco verrà riconosciuto ufficialmente e, all’inizio del 2020, potrebbe scattare la fase d’istituzione che durerebbe tre anni. Nel 2022 la popolazione sarebbe poi nuovamente convocata alle urne per confermare una terza e ultima volta (dopo il credito per l’elaborazione del dossier stanziato nell’aprile del 2018 e il secondo “sì” sancito venerdì) l’evidente volontà, concorde a quella delle autorità politiche, di realizzare il parco naturale più piccolo della Svizzera, nonché il primo della Svizzera italiana. La fase d’esercizio e di gestione vera e propria potrebbe partire nel 2024. Nonostante le poche insidie della vigilia, il sindaco di Rossa Graziano Zanardi si dice «estremamente soddisfatto» per l’esito del voto, affermando che «si tratta dell’ennesima testimonianza di quanto la popolazione creda e voglia puntare sul parco, che rappresenta il progetto più importante della storia della valle». Il piano di gestione descritto nel dossier di candidatura – elaborato da Beatrice Reutz e Sascha Pizzetti – identifica quattro obiettivi strategici: la salvaguardia e la valorizzazione della qualità e della natura del paesaggio; il rafforzamento dell’economia orientata allo sviluppo sostenibile; la sensibilizzazione e l’educazione ambientale e, da ultimo, gestione, comunicazione e garanzia territoriale. Settori per i quali sono previsti investimenti per 3,81 milioni di franchi, finanziati dalla Confederazione (nella misura del 50%), dal Canton Grigioni (35%) e dai tre Comuni assistiti dagli sponsor (15%).
Popolazione in prima linea
«Lo abbiamo sempre detto – premette Zanardi –: i progetti concreti nasceranno nei prossimi anni solo dopo averli individuati e approfonditi insieme alla popolazione e i vari attori attivi nella zona». Se i progetti concreti sono ancora da definire (nel dossier si accenna per esempio alla possibilità di fondare un caseificio della Calanca), dagli incontri precedenti la votazione di venerdì organizzati col fine di coinvolgere la popolazione, era emersa la volontà di valorizzare la realtà locale
senza stravolgerla, puntando a migliorare le strutture ricettive e ad ampliare gli sbocchi lavorativi nella regione. Il tutto mantenendo lo sguardo sull’obiettivo di fondo: incentivare a tornare ad abitare in valle. «A questo proposito – rileva Zanardi – abbiamo già osservato un’incoraggiante involuzione a Rossa, dove negli ultimi
anni il numero di abitanti è aumentato del 35%». Oltre alla volontà della popolazione di partecipare attivamente alla definizione di quello che sarà e comporterà il parco, a rendere fiduciosi i tre enti locali coinvolti nel progetto – tenendo conto anche dell’impegno finanziario – vi è pure un rapporto dell’Università di Zurigo sull’impatto economico di progetti simili in Svizzera: dall’inchiesta emerge che per ogni franco investito nei parchi, il ricavo è cinque, fino a nove volte superiore. Basato su due parchi nei Grigioni, uno nella Svizzera centrale e uno in Romandia, lo studio illustra come l’esperienza sia finora positiva.