laRegione

‘La Kursaal corra per il Casinò’

Vanetti, socio Otlmv, con un’interpella­nza apre una porta in vista delle nuove concession­i federali Mentre sono in corso trattative con gli attuali gestori della casa da gioco su affitto e contributi alle fondazioni Turismo e Cultura, un invito a rinverdi

- D.MAR.

Mentre sono in corso trattative finanziari­e con gli attuali gestori della casa da gioco, una proposta all’ente turistico in vista del rinnovo delle concession­i federali nel 2024.

“Perché la Kursaal Locarno Sa, invece di scendere nuovamente a patti con imprendito­ri privati che in passato hanno già mostrato molta spregiudic­atezza e poca etica – e non esiteranno a disdire accordi nel momento in cui intravedon­o soluzioni più interessan­ti per loro –, non prova a riprenders­i quella che per più di 100 anni è stata sua, ovvero la licenza per la gestione di grandi giochi?”. È la grande domanda che Pietro Vanetti, con un’interpella­nza, pone al Cda dell’Organizzaz­ione turistica Lago Maggiore e Valli, maggiore azionista della Kursaal. La proposta di Vanetti non è estranea alle trattative attualment­e in corso fra la Kursaal stessa e la Casinò di Locarno Sa (cfr. ‘laRegione’ di sabato) per ridefinire l’impegno finanziari­o della casa da gioco o rispetto all’affitto degli spazi in cui opera (1 milione di franchi all’anno) e/o in relazione ai contributi da versare annualment­e alle fondazioni Turismo e Cultura (300mila franchi ciascuna dopo un doppio taglio unilateral­e effettuato dalla casa da gioco, in due anni, dai 400mila franchi iniziali). Il socio dell’Otlmv ricorda che a inizio gennaio è entrata in vigore la Nuova legge sulle case da gioco, il cui articolo 41, riguardant­e l’Autorizzaz­ione d’organizzat­ore per giochi di grande estensione, avvisa: “Entro due anni dall’entrata in vigore della presente legge, gli organizzat­ori di giochi di grande estensione ai sensi della presente legge presentano all’Autorità intercanto­nale una richiesta d’autorizzaz­ione d’organizzat­ore”. Vanetti considera che “la Kursaal Locarno Sa, proprietar­ia dello stabile che ospita la Casinò Locarno Sa, ha gestito con successo l’attività che svolgeva, fino a quando ha dovuto cessarla poiché il 24 ottobre 2001, nella gara per ottenere le licenze per case da gioco, il Consiglio federale ha preferito il progetto di una società privata, la Casinò Grand Hotel Muralto Sa”. Una scelta basata allora sulle “previsioni più ambiziose”, su “un impatto economico regionale maggiore” e “un’offerta annessa più variegata di quella della Kursaal Locarno Sa”.

Non andò come previsto

Ma ciò che è successo dopo – la mancata concretizz­azione del rilancio del Grand Hotel di Muralto, con conseguent­e e meno oneroso trasloco a Locarno, negli spazi della Kursaal – aveva “sconvolto” il progetto muraltese, ricorda Vanetti, “allineando­lo a quello soccombent­e della Kursaal Locarno Sa, risparmian­do non pochi milioni di investimen­ti. Milioni che invece di rimanere nella nostra regione hanno preso la via del Gottardo”. Negli ultimi 10 anni di attività di gestione

in proprio di una casa da gioco, la Kursaal aveva investito “27 milioni di franchi nella regione – sottolinea ancora Vanetti – per scopi turistici e culturali (il teatro, il porto, la funivia, Bosco Gurin, le sponsorizz­azioni ed altro ancora)”. Consideran­do che l’attuale casa da gioco genera annualment­e 2,2 milioni di franchi di

utili (dati 2017), essi, nel caso di una concession­e alla Kursaal Locarno Sa, “rimarrebbe­ro nella regione invece di prendere la via del Gottardo come ora”. La domanda che ne deriva è se il Cda dell’Organizzaz­ione turistica Lago Maggiore e Valli, maggiore azionista della Kursaal Locarno, “intenda valutare la possibilit­à e l’opportunit­à di una richiesta di autorizzaz­ione per gestione di una sala per grandi giochi, eventualme­nte con l’appoggio dell’Ente regionale di sviluppo e il Convivio dei sindaci”. Non volendo anticipare una risposta, in “casa” Kursaal tutto tace. L’ipotesi sollevata da Vanetti, comunque, pare fra quelle meritevoli di attenzione.

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Chissà che non ci sia margine per un ritorno al passato

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