Ticino Rockets, il progetto vale ma è da ridefinire
Scaduto il triennio sancito dall’accordo tra Ambrì e Lugano, i Ticino Rockets devono ridefinire strategia e, in parte, squadra
Ultimo posto in classifica, 14 punti in 44 partite, frutto di sole quattro vittorie: a livello contabile, la stagione dei Ticino Rockets è desolante. Tuttavia, la stagione della squadra di Ian Cadieux non può essere analizzata solo tenendo conto dei risultati. Non è per quelli – non solo, quantomeno – che il progetto venne lanciato, anche se è a quelli che lungo un campionato deve per forza ambire. «Dal punto di vista statistico e di classifica – spiega il presidente dei Rockets Davide Mottis – il bilancio non può certo dirsi positivo, però dal punto di vista sportivo è importante che sia stato portato avanti il processo di formazione dei giovani. Anche in questa stagione alcuni di loro hanno giocato con successo ad Ambrì e Lugano: l’ultimo esempio in tal senso è quello del biancoblù Dario Rohrbach. Dal punto di vista degli obiettivi societario e sportivo siamo sicuramente soddisfatti. Abbiamo portato avanti il lavoro iniziato tre anni fa. Chiaramente, ci saremmo aspettati qualche risultato positivo in più, ma non dobbiamo dimenticare quale è il nostro obiettivo principale. Non dico l’unico, perché parliamo pur sempre di sport, e quindi anche noi ambiamo a risultati e vittorie, ma l’obiettivo principale resta quello della formazione. In tal senso, il processo è proseguito positivamente».
Adeguarsi alle esigenze
Dalla prossima stagione, in Swiss League potrebbe essere introdotta la retrocessione. Questa innovazione induce a una riflessione a tutto tondo, che potrebbe anche portare al “tradimento” dei principi alla base del progetto Rockets, squadra che in tre anni è sempre stata molto giovane e molto ticinese. Mai si è fatto ricorso all’apporto di giocatori stranieri, come avviene invece regolarmente in altre realtà di Swiss League. «Più che tradire il principio originale, preferisco dire che ci si deve adeguare alle esigenze. Le ultime tre stagioni hanno dimostrato che in Ticino c’è un bacino di giovani interessanti da sviluppare, ma non è sufficiente. È la ragione per cui in questa stagione abbiamo avviato una collaborazione con il Davos. Ma non è l’unica: dobbiamo anche considerare che i giovani ticinesi più talentuosi – è soprattutto per loro che è nato questo progetto – grazie alla piattaforma dei Rockets sono progrediti più rapidamente di quanto ci si potesse aspettare, tanto da prendere la via di Lugano o di Ambrì, togliendo così ri-
sorse ai Rockets stessi. Alla luce di queste considerazioni, il progetto va ricalibrato, per farlo ripartire l’anno prossimo con presupposti leggermente modificati: avremo bisogno di qualche giocatore di esperienza che possa aiutare i nostri giovani, e verosimilmente riceveremo da Ambrì e Lugano – i club ne stanno discutendo e si sono già sbilanciati in tal
senso – uno o due stranieri. Sono valutazioni attualmente in corso tra gli staff tecnici dei due club, nell’ambito della ridefinizione degli accordi al termine dei tre anni previsti dal partenariato originale. Ambrì e Lugano stanno ridefinendo il loro impegno verso i Rockets e i loro accordi di collaborazione. In queste valutazioni entrano anche considerazioni di ordine strategico e sportivo». Quando scatterà l’era dei Rockets 2.0? Tecnicamente la stagione finisce il 30 aprile, ma noi contiamo che nelle prossime settimane siano definiti tutti i dettagli della continuazione del progetto e della nascita dei Rockets 2.0, per rilanciare il progetto e pianificare la prossima stagione. È importante definire il futuro in tempi brevi, per i nostri giovani, per gli sponsor, per la stampa».
Fontana farà i playoff
Il 22enne difensore nonché capitano dei Rockets Colin Fontana (5 assist in 44 presenze quest’anno) rinforzerà il La Chaux-deFonds negli imminenti playoff di Swiss League.