Compodino Sa, il Plr interroga sulla sanatoria
La domanda di costruzione, inoltrata in sanatoria, per il discusso impianto di compostaggio della Compodino Sa torna a sollevare dubbi e interrogativi su questo tanto contestato impianto da anni al centro della nota polemica delle puzze sul Piano di Magadino. Anche a Gordola, dove la questione è seguita da vicino, ogni procedura inerente la ditta in questione (ubicata in territorio di Locarno) viene analizzata con particolare attenzione. Prova ne è che, appena appresa la notizia, gli esponenti del gruppo Plr in legislativo Gabriele Balestra e Cosimo Lupi hanno inoltrato al Municipio un’interrogazione urgente. Nella stessa, i due ricordano innanzitutto gli ultimi sviluppi della vicenda Compodino. “Ad aprile 2018, dopo un’approfondita consultazione, il Consiglio di Stato proponeva la variante del Piano d’utilizzazione cantonale del Parco del Piano di Magadino per l’insediamento dell’impianto di compostaggio d’importanza sovracomunale al Pizzante, mediante il Messaggio 7524.
Il ‘no’ del parlamento, nel 2023
l’azienda dovrà chiudere
Nella propria seduta del mese di gennaio di quest’anno, su proposta della commissione preposta, il Gran Consiglio ha bocciato questo Messaggio (da rilevare che in parlamento si vota sul rapporto e non sul messaggio), non ritenendo la zona scelta adeguata per diversi motivi, e anche a seguito delle numerose opposizioni. Il rapporto della commissione proponeva anche la cessazione dell’attività
della Compodino indicando le possibili alternative per far fronte alle esigenze delle due regioni. Scartato il risanamento con lo spostamento al Pizzante, l’azienda dovrà chiudere entro il 2023, assicurando il periodo di transizione e garantendo il recupero del terreno agricolo”. Fatta questa lunga premessa, i due consiglieri Plr chiedono all’esecutivo se il tema dell’inoltro della domanda di costruzione sia già stato discusso dall’esecutivo e se, quest’ultimo, intenda presentare opposizione alla stessa (“in caso contrario, sulla base di quali considerazioni?”). Segnaliamo, per concludere, che la domanda di costruzione rimarrà in pubblicazione fino al 27 febbraio. Dureranno fino alla primavera del 2021 i lavori di costruzione del Centro polivalente medicalizzato per anziani a Losone. Nel weekend si è tenuta la cerimonia della posa della prima pietra. L’opera, che globalmente costerà circa 21,6 milioni di franchi, ospiterà al piano terreno gli spazi di ricezione e d’incontro per gli ospiti e i visitatori. Al piano superiore principalmente il reparto Alzheimer, con diretto accesso al giardino riservato. Al secondo e terzo piano saranno distribuite le 48 camere singole. Il Centro polivalente medicalizzato e l’attuale Casa Patrizia per anziani autosufficienti formeranno una cosa sola, con una gestione centralizzata. Ai 39 posti letto attuali se ne aggiungeranno altri 60. Nella seconda metà del 2020 verranno aperti i concorsi per l’assunzione del personale necessario. La struttura, è finanziata dal Cantone (7,3 milioni di franchi), dal Comune (3,5 milioni più il sedime di circa 5mila metri quadrati) e tramite crediti bancari. Il Comune sta inoltre valutando un riassetto viario della zona, mentre il parco giochi di via Cesura, smantellato, rinascerà su un prato della Casa Patrizia. Alla cerimonia di sabato hanno presenziato il sindaco Corrado Bianda, il presidente del Patriziato Carlo Ambrosini, quello del Consiglio parrocchiale Silvano Beretta, il capo dell’Ufficio anziani del Cantone Francesco Branca e il Caposettore strutture anziani Daniele Stival. Un centinaio i partecipanti che hanno pure assistito alla benedizione del cantiere.