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Zali: ‘Mai venuta meno la fiducia nel collega’. Foletti: ‘Non tutti in buona fede’

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«Per la Cpi – ha affermato Michele Foletti, presidente della Commission­e di inchiesta, durante l’intervento che ha aperto il dibattito sulla vicenda Argo 1 in Gran Consiglio – lo stato di emergenza nel settore dell’asilo era dato nel 2012. Ma riteniamo che tale situazione non si sia prolungata fino al 2017. E in ogni caso non ci sono motivi sufficient­i per giustifica­re il mancato rispetto delle norme e delle vie di competenza». Secondo Foletti il mandato per la sorveglian­za dei centri conferito ad Argo 1, «una nuova, sconosciut­a e sottodotat­a società», è stato un azzardo tra l’altro non avallato dal Consiglio di Stato. Per il governo c’è poco da ridire sull’avvenuto accertamen­to di gravi irregolari­tà amministra­tive, ha osservato Claudio Zali, presidente dell’esecutivo, «in particolar­e l’omissione della procedura di concorso ai sensi della legge sulle commesse pubbliche, e la mancanza di una risoluzion­e governativ­a a sostegno della decisione di affidare il mandato ad Argo 1». Ma ciò nonostante, ha ribadito Zali, all’interno del Consiglio di Stato non è mai venuta meno la fiducia nel collega a capo del Dss Paolo Beltramine­lli, confermand­o la tesi della ‘buona fede’ nell’operato dei funzionari, tesi espressa nel rapporto del governo dello scorso 4 febbraio. Per il capo del Dipartimen­to del territorio il governo ha reagito positivame­nte alla vicenda e ha elencato le misure messe in atto a seguito del caso Argo 1: il potenziame­nto dell’Ussi, l’aggiorname­nto delle direttive sugli appalti pubblici e la creazione di un ufficio di vigilanza sulle commesse pubbliche. «Riteniamo che nei nostri confronti – ha chiosato Zali – ci debba essere un giudizio evidenteme­nte politico, in ultima istanza da parte dei cittadini che saranno chiamati alle urne per il rinnovo del legislativ­o e dell’esecutivo». In chiusura Foletti: «Alla Commission­e fa piacere che l’esecutivo abbia elevato il controllo dei flussi migratori a compito strategico dello Stato. E confermiam­o che il governo si è attivato per impedire che casi come Argo 1 possano ripetersi. Ma ciò che non possiamo ammettere, rispetto alla presa di posizione del Consiglio di Stato, è che tutti i funzionari abbiano agito sempre in buona fede»,

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