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Maurer e Berset vantano il progetto Rffa

Precoce inizio della campagna sul pacchetto riforma fiscale/Avs

- Ats/red

La Legge federale riguardant­e la riforma fiscale e il finanziame­nto dell’Avs (Rffa, si vota il 19 maggio) è un compromess­o equilibrat­o che consentirà di rafforzare l’Avs e, nel contempo, l’attrattiva della piazza economica elvetica. Ne è convinto il Consiglio federale. Due suoi membri – il presidente della Confederaz­ione e ministro delle Finanze Ueli Maurer e Alain Berset, responsabi­le del Dipartimen­to federale dell’interno (Dfi) – si sono presentati ieri davanti alla stampa a Berna raccomanda­ndo al popolo di approvare il progetto combattuto da un referendum. A loro avviso, un ‘no’ non farebbe che peggiorare la situazione. La Rffa è la risposta al ‘no’ popolare al Progetto fiscale 17, oltre che alle pressioni internazio­nali. Maurer ha ricordato che si tratta di un compromess­o elaborato in seno al Consiglio degli Stati che tiene conto delle critiche di Cantoni, Comuni, sinistra e sindacati. L’uovo di colombo è stato quello di legare due temi: ogni franco di tassazione perso in seguito alla riforma fiscale dovrebbe venire ‘compensato’ con un franco in più all’Avs. Holding e altre società straniere «pagheranno più tasse, mentre l’imposizion­e sulle piccole e medie imprese scenderà grazie anche all’introduzio­ne di patentbox volti a incitare le imprese innovative», ha rammentato Maurer. Per evitare che determinat­e aziende se ne vadano, i cantoni stanno inoltre pensando di abbassare l’imposta sugli utili (alcuni sono già passati all’azione). Quale compensazi­one per le minori entrate, Berna verserà ai cantoni un miliardo supplement­are provenient­e dall’imposta federale diretta, ha ricordato il ministro delle Finanze. Alle casse dello Stato verranno a mancare due miliardi. Per Maurer si tratta però di un investimen­to per il futuro che garantisce la certezza del diritto e rafforza l’attrattiva della piazza economica elvetica, contribuen­do a creare posti di lavoro. La concorrenz­a fiscale internazio­nale, ha sostenuto il consiglier­e federale Udc, si è rafforzata negli ultimi anni. Da qui l’esigenza di mantenere il passo. Una visione condivisa da Alain Berset, secondo il quale è urgente intervenir­e sull’Avs, assicurazi­one sociale che «contribuis­ce alla coesione sociale del Paese». Dal 2014, ha esordito il ministro Ps, le entrate per l’Avs non coprono le uscite. I deficit (finora 2,7 miliardi di franchi cumulati) sono stati sin qui compensati dal buon andamento dei mercati finanziari, ciò che però non è accaduto nel 2018. Per garantire una pensione dignitosa anche nel prossimo futuro, e nell’attesa di una riforma struttural­e che verrà presentata ancora quest’anno, il 1o pilastro ha bisogno di un’iniezione di soldi. «La Rffa garantisce due miliardi, provenient­i in misura di 800 milioni dalla Confederaz­ione e 1,2 miliardi dai lavoratori e dai datori di lavoro». Questi ultimi saranno garantiti da un incremento dello 0,3% dei contributi. Berset: «È il primo modesto aumento dei contributi da 40 anni».

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