Le destre preparano il botto
Bruxelles – Il bottino grosso alle “europee” toccherà ai nazionalisti. Erano previsioni, e lo sono ancora, ma questa volta con un po’ di spessore in più: i dati assemblati dal Parlamento europeo sulla scorta di sondaggi condotti su scala nazionale indicano che le elezioni del 26 maggio segneranno la fine dell’egemonia di Popolari e Socialisti. Il ridimensionamento dei partiti tradizionali a vantaggio delle liste nazionaliste imporrà di conseguenza un paesaggio nuovo, al cui interno dovranno costituirsi maggioranze sinora mai praticate. La più probabile delle quali dovrebbe essere una grande alleanza “europeista”, opposta ai nazionalisti. Un’immagine tuttavia parziale, questa. Più precisa quella di un parlamento la cui estrema frammentazione potrebbe semmai avvantaggiare proprio le forze antieuropeiste. I Popolari, malgrado un calo (dagli attuali 217 seggi passerebbero a 183), resterebbero il primo Gruppo, seguiti dai Socialisti (da 186 a 135), anche loro in perdita di consensi, e avvicinati dalle destre nazionaliste, la cui avanzata sarebbe legata alla buona performance della Lega di Matteo Salvini, che diverrebbe addirittura il secondo partito a livello europeo per seggi dopo i tedeschi della Csu-Cdu. Va da sé che la forza acquisita dai nazionalisti, se non sufficiente ad assicurare loro la maggioranza nell’Europarlamento, gli consegnerebbe comunque un ruolo decisivo. Già oggi, il gruppo dei Popolari alberga gli ungheresi di Fidesz (che definire nazionalisti è poco), e proprio i Popolari potrebbero essere tentati di appoggiarsi alle destre nazionaliste in alternativa a una “Grosse Koalition” con i Socialisti. Ipotesi anche questa tutta da verificare: i nazionalisti hanno un bersaglio comune, l’Ue, ma interessi opposti. Metterli d’accordo sarà un’impresa.