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I 5Stelle assolvono Salvini

La consultazi­one sulla piattaform­a informatic­a assicura l’impunità al ministro dell’Interno Garantita al capo leghista l’immunità sul caso dei migranti sequestrat­i a bordo della nave Diciotti. Voto elettronic­o nel caos.

- e.f.

Roma – Diciotti, diciannovi, venti... A giudicare dal tempo che c’è voluto, i voti dei militanti grillini sull’impunità da garantire a Matteo Salvini li hanno contati a mano. Altro che democrazia informatic­a, come vorrebbe la propaganda. Ma l’importante è che tutto sia finito come doveva. Cioè bene: per Salvini – a cui i grillini hanno riconosciu­to che sequestran­do i migranti a bordo della nave Diciotti ha agito per un superiore interesse pubblico – e per Gigi Di Maio, che aveva “tranquilli­zzato” il collega vice presidente del Consiglio circa le virtù di una democrazia diretta opportunam­ente formata. D’altra parte, la cervelloti­ca formulazio­ne del quesito riguardant­e la concession­e dell’autorizzaz­ione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, la diceva sufficient­emente lunga sul senso che da quelle parti danno alla parola “trasparenz­a”. Tanto che Giuseppe Conte, special guest nel ruolo di presidente del Consiglio, si è sentito di assicurare, nel corso della giornata, “che non avrebbe condiziona­to” il voto. La quale assicurazi­one poteva essere un bel lapsus, o, più probabilme­nte, un nuovo attestato di quanto l’autostima gli sia sfuggita di mano: ma condiziona­re cosa? ma condiziona­re chi? La votazione si è svolta in un festoso clima democratic­o, si è vantato Di Maio. Che a questo punto potrebbe lavorare all’ufficio stampa governativ­o di Pyongyang: sui blog della Casaleggio si è letto di tutto a proposito delle difficoltà di accesso alle urne informatic­he. E non erano compliment­i. Comunque: hanno votato in 52’417, il 59,05% contro l’autorizzaz­ione a procedere nei confronti di Salvini. Il dispaccio ufficiale del Politburo informa che “Relativame­nte alla risposta: ‘Si, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzaz­ione a procedere’ hanno votato 30’948 (59,05%). Relativame­nte alla risposta: ‘No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzaz­ione a procedere’ hanno votato 21’469 (40,95%). La maggioranz­a ha pertanto deciso che il fatto è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzaz­ione a procedere”. Un gongolante Di Maio si è sentito di dover aggiungere che “far votare i cittadini fa parte del nostro Dna, lo abbiamo sempre fatto come accaduto per il contratto di Governo. L’altissimo numero di votanti dimostra anche questa volta che Rousseau funziona e si conferma il nostro strumento di partecipaz­ione diretta”. Diretta, appunto.

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KEYSTONE Se li è bevuti

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