Rimesse ai voti le congrue parrocchiali della Città
In una società sempre più secolarizzata e multiculturale, una riflessione sui finanziamenti pubblici alle attività del culto è d’obbligo, soprattutto alla luce della mancanza di documentazione cartacea sulle presunte convenzioni consuetudinarie e sulla scorrettezza di chiedere un contributo indiscriminato e trasversale alla cittadinanza. Questa è la conclusione del rapporto di minoranza della Commissione della Gestione, firmato da Nina Pusterla (Ps) e Peter Rossi (Plr). D’altro canto, “le congrue parrocchiali non sono semplici versamenti volontari senza nessuna obbligazione di base, bensì potrebbero addirittura essere anche originati da effettivi impegni presi dai Comuni confermati da autorità giudiziarie”, scrive il Municipio di Lugano nella citazione riportata dal rapporto di maggioranza della Gestione. Stiamo parlando della mozione firmata dai consiglieri comunali Jacques Ducry (indipendente) e Demis Fumasoli (Pci). Una mozione che ritiene non si possano obbligare i cittadini a pagare, senza che lo sappiano, a favore del Culto tramite l’imposta comunale, caricando l’amministrazione finanziaria della Città di un compito che ai sensi dell’articolo 3 del regolamento spetterebbe al Consiglio parrocchiale per la Chiesa cattolica e al Consiglio di Chiesa per la Chiesa evangelica riformata. I due mozionanti hanno rilevato che la somma prelevata tramite tassa è stata, nel 2014, di circa 460’000 franchi poi ridotta l’anno successivo a 400’000 (la mozione risale al settembre 2016, ndr). La maggioranza della Gestione, invece, rileva che, oltre al diritto (Costituzione federale della Confederazione del 18 aprile 1999; Costituzione della Repubblica e Cantone Ticino del 14 dicembre 1997; legge sulla Chiesa cattolica del 16 dicembre 2002 e il relativo regolamento), vi sono le norme consuetudinarie che possono valere come una convenzione scritta. E sostiene che “lo Stato è certamente laico, ma non laicista”. La questione passerà ai voti in una delle prossime sedute di Consiglio comunale e la mozione ha poche speranze di essere accolta: gran parte della Gestione ha firmato il rapporto di maggioranza.