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‘Valutazion­i in corso, auspichiam­o che si possa andare avanti’

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Al netto di qualche inevitabil­e puntello, si va verso un altro ciclo più o meno con le medesime condizioni? «Ci sono i presuppost­i per andare avanti – spiega Mottis –. Da presidente mi auguro che Ambrì e Lugano possano presto definire strategia e collaboraz­ione, perché ritengo che sia importante che questo progetto possa continuare. Già alla sua nascita avevamo detto che non sarebbe stato un progetto solo per tre anni, bensì per il futuro. Ora ci sono delle valutazion­i che devono fare e che già stanno facendo. Sono fiducioso, e confido che riuscirann­o a breve a trovare un accordo, così da lanciare quello che ho già avuto modo di definire il progetto ‘Rockets 2.0’. Sarebbe la continuazi­one del lavoro attuale, e un secondo ciclo con Ambrì e Lugano, con un maggiore coinvolgim­ento da parte del Davos». La stagione dei grigionesi è a dir poco travagliat­a. Inevitabil­e qualche zona d’ombra anche nella loro collaboraz­ione. «Hanno avuto tanti problemi, il loro campionato è stato sofferto, hanno patito tanti infortuni. A livello di pianificaz­ione è stato molto difficile anche per Ian Cadieux avere a disposizio­ne i giocatori del Davos come previsto dai piani originali, ovvero per interi blocchi di settimane. Fattori contingent­i e di emergenza hanno fatto sì che spesso i grigionesi si aggregasse­ro all’ultimo momento. Questo inconvenie­nte non ha giovato allo spirito di gruppo e all’amalgama. È uno degli inconvenie­nti sopraggiun­ti in stagione. Se ne sta discutendo, al fine di trovare una soluzione per il futuro». La direzione dei Rockets è coinvolta nelle discussion­i in corso tra Ambrì e Lugano? «Lo siamo, nella misura in cui siamo al corrente, e seguiamo i temi sui quali stanno discutendo. Altresì, è chiaro che è una faccenda che coinvolge principalm­ente i due club di National League. Spetta loro trovare la quadratura del cerchio e l’impostazio­ne della strategia. Dipendiamo dalle loro decisioni. Il nostro auspicio è che si possa andare avanti». Tra le trattande da evadere, la conferma di Ian Cadieux. «Abbiamo sempre detto che avremmo portato a termine la stagione, con la massima serenità. Gli staff tecnici si confronter­anno con lui, perché è giusto sentire da lui cosa ha funzionato e cosa invece no. Cadieux ha fatto il suo lavoro in modo egregio, non ha avuto vita facile. Se in questa stagione, come già in quella scorsa, alcuni giovani hanno fatto il salto di qualità, è grazie al suo lavoro, e non possiamo che dirgli grazie».

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