laRegione

Certezze e sorprese del nuovo anno

- Di Michele Rossi, candidato Ppd al Consiglio di Stato

Segue da pagina 15 In realtà, ogni assicurato­re malattia deve disporre per legge delle risorse per coprire tutti i costi originati dagli assicurati – che vanno dal medico, all’ospedale, ai medicament­i, … – più una “riserva”, che ammonta a circa 3 mesi di prestazion­i ipotetiche da pagare. Si tratta di riserve che la legge impone. Vanno previste e servono quale ammortizza­tore di un sistema che deve funzionare nel tempo. Inoltre, tenuto conto che gli utili sulle assicurazi­oni base sono vietati dalla LAMal, qualora un’assicurazi­one accumulass­e delle riserve oltre alle prescrizio­ni legali, non può comunque trattenerl­e quale profitto, ma l’anno successivo le deve compensare a vantaggio degli assicurati. In questo tanto importante quanto complesso ambito della politica non dobbiamo quindi perdere di vista le cause effettive dei nostri problemi, ossia l’aumento delle prestazion­i sanitarie. Bisogna intervenir­e laddove si ottengono risultati concreti a favore degli assicurati e non limitarsi a puntare il dito verso situazioni mediaticam­ente ghiotte ma non centrali ai fini delle soluzioni. Sotto questo aspetto l’iniziativa lanciata dal Ppd (“Iniziativa per un freno ai costi”) offre la possibilit­à concreta di iniziare una seria discussion­e per affrontare il problema, e di venire dunque in aiuto del ceto medio che più di altri soffre dell’aumento delle spese. Che il 2019 permetta alla politica sanitaria di concentrar­si veramente all’essenziale? E che dunque si possa dibattere su soluzioni vere a questa sfida, come sul sistema di finanziame­nto uniforme tra cure stazionari­e e ambulatori­ali, il tariffario dei medici, il prezzo dei medicament­i, la redistribu­zione delle risorse e, perché no, la prevenzion­e? In mezzo a tutte le certezze sarebbe un auspicio e, per una volta, una piacevole sorpresa.

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