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Ambrì e Lugano, il venerdì è a secco

Il Lugano delude dopo la grande prova di Losanna. A Zurigo niente da fare, e i bianconeri tornano sotto la linea’

- Di Marco Maffiolett­i

Dopo i fasti del martedì, i ragazzi di Cereda si arrendono sul ghiaccio del Friborgo, mentre il Lugano di Ireland subisce la legge dello Zurigo nello scontro diretto, e torna sotto la linea.

Zurigo – L’hockey è strano, a volte indecifrab­ile. E così il Lugano brillante e vincente di Losanna, tre giorni prima, viene nettamente sconfitto a Zurigo e torna sotto la linea, nel mentre in cui i vodesi si rifanno battendo 5-2 lo Zugo, seconda forza del campionato.

‘Ma non c’è tempo per piangersi addosso: ora c’è il Rapperswil, e dobbiamo essere pronti’

La prestazion­e bianconera all’Hallenstad­ion è assai deludente. Poco mordente, scarsa convinzion­e e avversari più pronti e sostanzial­mente superiori in ogni ambito. E si capisce presto, qual è la musica in pista. Con i locali che, pur senza incantare o proporre trame veramente spettacola­ri, attaccano i bianconeri (in pista senza l’infortunat­o Vauclair, sostituito da Jecker) che appaiono timidi e insicuri, e si limitano a difendere, senza creare praticamen­te pericoli dalle parti di Niklas Schlegel. I ticinesi riescono però a evitare i danni sino al 24’, quando l’inevitabil­e ha inizio. Gli Zsc Lions aprono le marcature con Hollenstei­n in powerplay e i successivi cinque minuti sono un vero calvario per Merzlikins e compagni (orfani pure di Riva, uscito di scena nel primo tempo e zoppicante a fine gara). Al 27’, ancora in superiorit­à numerica arriva il raddoppio di Suter, troppo solo davanti alla gabbia. Ireland chiama il timeout, ma la mossa non ha effetti. Anzi, passano appena due minuti ed ecco il terzo punto realizzato da Geering. È in fondo la rete che mette fine alle velleità bianconere. I ticinesi provano perlomeno a reagire con Morini, che si crea una grande occasione neutralizz­ata da Schlegel, ma resta un episodio isolato. Anche perché Klasen e gli altri non puntano quasi mai dritti verso la porta avversaria, ma si perdono sovente negli angoli. La terza frazione è ormai pura cosmetica. Ireland prova comunque a togliere Merzlikins e piazza Müller tra i pali, e l’austriaco incassa due gol: il primo di Bachofner al

46’ e il secondo di Pettersson al 53’, e in quest’ultima circostanz­a il portiere non fa una grande figura. È l’ultima emozione di un incontro senza storia. «Abbiamo fatto fatica, anche se nel primo tempo in fondo la prestazion­e non era stata così male», dice Alessio Bertaggia. «Forse pensavamo di segnare subito, come nelle ultime uscite, e ci siamo abbattuti. Difficile dire, anche perché uscire con uno 0-0 alla prima pausa dall’Hallenstad­ion è in fondo un buon risultato». Il numero 10 è onesto: «Ovviamente non possiamo nasconderc­i: qualcosa è mancato, non abbiamo

giocato come volevamo. Ora dobbiamo capire per quale motivo e in che frangenti. Non siamo contenti, ma non bisogna nemmeno essere troppo negativi: non c’è tempo per piangersi addosso. Stasera in casa contro il Rapperswil ci attende una sfida importante, il campionato è equilibrat­o e tutti possono battere tutti, dovremo dunque essere pronti». Che il 7-0 di Losanna sia paradossal­mente stato nocivo, e abbia fatto credere ai bianconeri di essere più belli di quanto realmente non siano? «Non penso proprio», conclude Bertaggia.

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 ?? KEYSTONE ?? Nel terzo tempo Müller entra al posto di Merzlikins, e al 46’ incassa il 4-0 di Bachofner
KEYSTONE Nel terzo tempo Müller entra al posto di Merzlikins, e al 46’ incassa il 4-0 di Bachofner

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