‘È illegale, ma mancano i controlli. Bisogna farsi sentire’
L’immagine proposta dall’‘Equal Pay Day’ di ieri, ovvero quello delle lavoratrici senza paga sino al 22 febbraio, rende bene l’idea della disparità salariale che ancora oggi esiste tra lavoratori e lavoratrici nel nostro paese. La differenza di stipendio, spiega la copresidente di Bpw Ticino Federica Guerra, associazione di donne attive professionalmente che ieri ha ricordato l’esistenza di questa diseguaglianza distribuendo materiale informativo in piazza Dante a Lugano, «è la differenza più eclatante, ma ve ne sono altre nascoste. Come ad esempio il fatto che siano soprattutto le donne a lavorare a tempo parziale. Oppure il fatto che alle donne vengono preclusi i posti dirigenziali più alti».
Eppure questo tipo di discriminazione è illegale...
Sì, ma non c’è un meccanismo di controllo. La parità salariale è un diritto fissato nella Costituzione dal 1981, ma non è rispettato. Di recente si è detto di voler introdurre un controllo per le aziende con 100 o più collaboratori. Va bene. Però ci si dimentica che in Svizzera, e in Ticino in particolare, le piccole e medie imprese sono tantissime e non sarebbero assoggettate a questa verifica.
Che consiglio dare alle giovani che si affacciano sul mondo del lavoro?
«Di non accettare passivamente questa discriminazione: ci sono siti, anche gestiti dalla Confederazione, dove si può vedere quanto sarebbe il salario corretto per la propria mansione. Per chi si trova in una situazione di discriminazione è però arduo contestare l’ingiustizia vissuta: si teme sempre di perdere il lavoro. Per questo vogliamo incoraggiare quelle donne – ma anche quegli uomini – che non subiscono questo genere di decurtazioni in busta paga a farsi interpreti del disagio di chi non osa alzare la voce. È un principio di solidarietà che si traduce molto bene in pratica. Su questa idea, abbiamo allestito un programma di ‘mentoring’ per le giovani donne». Nella speranza che «non si parli di disparità salariali tra donne e uomini solo il 22 febbraio, ma tutto l’anno».