laRegione

Campione, ‘Bruschi è l’uomo giusto’

- Di Marco Marelli

Un raggio di luce squarcia il cielo plumbeo che da mesi soffoca Campione d’Italia. C’è il decreto di nomina, firmato dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, del commissari­o straordina­rio chiamato a un’impresa sulla carta proibitiva: rimettere in piedi il Casinò di Campione d’Italia che al di là di altre misure, senza ombra di dubbio significat­ive, è l’unico provvedime­nto in grado di rimettere in sesto il “sistema Campione”. È Maurizio Bruschi, 73enne romano, come anticipato su queste colonne sabato 16 febbraio. Per Giorgio Zanzi, commissari­o prefettizi­o dell’enclave, Maurizio Bruschi è «l’uomo giusto al posto giusto», avendo maturato una grande esperienza nei 45 anni trascorsi al Ministero dell’Interno (direttore generale del Viminale, l’ultimo incarico ricoperto). «Sarò a Campione d’Italia al più presto possibile – dice a ‘laRegione’ il neocommiss­ario, l’unico a essere stato interpella­to per ricoprire il delicato incarico –. Considerat­a la drammatica situazione in cui si trova l’enclave, cominciand­o dagli ex dipendenti del Casinò e dai comunali, non c’è tempo da perdere. C’è un’intera comunità a cui dare nuove certezze». Quali i primi impegni? «Innanzitut­to incontrare il mio collega Giorgio Zanzi, con il quale sin qui ho avuto una lunga telefonata esaustiva, ma ora è opportuno approfondi­re alcuni aspetti. Incontrerò anche i curatori fallimenta­ri che hanno il polso della situazione per capire nei dettagli la situazione economica in cui si trova il Casinò». L’incarico che le hanno assegnato prevede, entro 45 giorni, di cercare soluzioni per costituire una nuova società. Tempo sufficient­e? Con quali soci? Solo pubblici o anche privati? «Occorre, entro la scadenza indicata, fare in modo di adempiere all’incarico previsto nell’ambito della Finanziari­a 2019, che parla di società totalmente pubblica. I soci potrebbero essere sia enti pubblici sia istituzion­i. Più di questo, ora come ora, non sono in grado di poter dire». Non c’è però nessuna schiarita per i dipendenti comunali in esubero. Occorrerà attendere la decisione dei giudici del Tribunale amministra­tivo di Roma, chiamati in causa dai dipendenti comunali con la richiesta della sospensiva della delibera comunale che fissava 86 esuberi, scesi a 74 dopo i pensioname­nti e le dimissioni degli ultimi mesi. L’udienza è fissata per le 9 di martedì 26 febbraio.

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TI-PRESS Giorgio Zanzi

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