Rischio ipotetico: ‘Ammonimento o giornate di lavoro’
«Sì, ho aperto l’incarto perché nei casi d’ipotetica infrazione alla Legge federale sulle armi, gli accessori di armi e le munizioni (Larm) la procedura viene avviata d’ufficio». Siamo ancora per evidenti motivi di tempo in uno stadio embrionale, ma il bambino che ha portato la pistola a scuola è ufficialmente sotto indagine. A confermarcelo è il magistrato dei minorenni Reto Medici. Quanto accaduto lunedì all’Istituto Elvetico di Lugano potrebbe configurarsi quindi come un’infrazione alla Larm. Forse anche doppia: un reato potrebbe averlo commesso anche l’adulto responsabile dell’arma, che non l’avrebbe custodita adeguatamente. Tornando al minore, che tipo di conseguenze penali potrebbero profilarsi? «Dipende chiaramente da cosa emerge durante l’inchiesta – ricorda Medici –, la sanzione comunque va dall’ammonimento alle giornate di lavoro». Diverso il caso per i bambini sotto i 10 anni: «Non sono punibili, in tal caso spetterebbe ai genitori o all’istituto scolastico dar loro una sanzione o perlomeno farli riflettere su quanto commesso».
In questi casi ‘li convoco per capire’
Sebbene casi come questo siano una rarità, di infrazioni alla Larm da parte di minorenni ce ne sono, «10-15 all’anno» in Ticino, i casi segnalati. «Ci sono quelli che vengono intercettati dall’Amministrazione federale delle dogane comprando armi in internet o altri che vengono trovati in possesso di coltelli serramanico, tirapugni o soft-air». Ma è piuttosto raro che siano coinvolti bambini: «Generalmente riguardano più gli adolescenti, fra i 15 e i 18 anni». «Quando capitano queste infrazioni convoco sempre i minori per capire il caso, specialmente quando dai verbali emerge che alla sera escono con un coltello serramanico – sottolinea il magistrato –. Se mi dicono che li portano per difesa, spiego che non va bene: se ci si sente in pericolo si chiamano le forze dell’ordine». Un’ultima riflessione riguardo proprio alle armi da fuoco: «L’aumento della vendita agli adulti registrato negli ultimi anni, ci deve un po’ preoccupare».