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Il cervello delle gemelle Crispr

Dna modificato per l’immunità dall’Hiv. E forse per maggiore intelligen­za.

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Ricordate Lulu e Nana, le gemelle cinesi nate con il Dna modificato per essere immuni dal virus dell’Hiv? L’annuncio, fatto lo scorso novembre dal ricercator­e He Jiankui, aveva fatto molto discutere, con condanne pressoché unanimi per la segretezza dell’esperiment­o; per la tecnica utilizzata – l’editing genetico Crispr, non sufficient­emente testato sull’uomo –; per il tipo di mutazione indotta, che non corregge una patologia ma silenzia un gene normalment­e presente nella popolazion­e; per gli scopi (dopotutto, per non venir contagiati dall’Hiv basta un preservati­vo). Nel frattempo le autorità cinesi hanno avviato un’indagine e He Jiankui è stato licenziato. E adesso la posizione dello scienziato potrebbe aggravarsi a causa di una ricerca, apparentem­ente non correlata, da poco pubblicata dal team di Thomas Carmichael dell’Università della California Los Angeles. Carmichael sta lavorando a una terapia per migliorare il recupero delle lesioni cerebrali, migliorand­o la qualità della vita di chi ha subito ictus. Terapia – a leggere i comunicati stampa – promettent­e, ma ancora ai primi stadi. Ora, questa terapia prevede l’inibizione di un gene, il Ccr5, che è lo stesso bloccato dalla mutazione delle gemelle di He – e i cui effetti evidenteme­nte non riguardano solo una maggiore resistenza al virus dell’Hiv ma anche la plasticità neuronale, come anche altre ricerche sembrano confermare. E già questo è un problema, per He Jiankui, il cui esperiment­o si rivela essere più avventato di prima: la genetica è questione complessa e un gene che riguarda le cellule immunitari­e e l’Hiv in realtà agisce, anche se non si sa bene come, sulle cellule nervose, e chissà su cos’altro. Ma c’è un sospetto anche più grave: che He fosse a conoscenza di questi effetti – alcune ricerche erano del resto già state pubblicate – e il suo obiettivo non fosse, o quantomeno non fosse solo, l’immunità dall’Hiv ma proprio questa maggiore plasticità neuronale che potrebbe portare a maggiori capacità cognitive. La soppressio­ne del gene Ccr5 sembra avere un impatto positivo sull’intelligen­za dei topi; che questo effetto ci sia anche negli esseri umani, e in particolar­e nelle gemelle di He, è presto per dirlo. RED

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Si aggrava la posizione di He Jiankui

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