È sempre tempo di esami
Dopo la vittoria di Lucerna, i bianconeri ospitano a Cornaredo l’Yb, primo della classe. ‘Voglio spirito di gruppo’.
Nel campionato di Super League gli esami non finiscono mai. A otto giorni dalla vittoria di Lucerna, dove era chiamato a metter fine a un’astinenza da tre punti lunga otto partite, il Lugano dovrà confermare il suo sapere calcistico al cospetto del “secchione” della classe, quello Young Boys che in stagione è stato bocciato una sola volta. Quanto di buono mostrato alla Swissporarena, dunque, andrà ribadito domani a Cornaredo... «Sarà un buon test – conferma Fabio Celestini – per capire se lo spirito visto a Lucerna e intravisto a Sion è in ulteriore crescita o se invece cadremo di nuovo nella fastidiosa abitudine di disputare due buone prestazioni perché la classifica lo impone, per poi tornare a crogiolarci nei nostri soliti difetti. In questo momento abbiamo bisogno soprattutto di spirito di sacrificio, di voglia di lottare, di abnegazione. A maggior ragione contro la miglior squadra del campionato, contro la quale dovremo però mettere in campo qualcosa di più anche sotto il profilo del gioco: contro un avversario tanto forte, la sola solidarietà di gruppo potrebbe non bastare». Il successo di Lucerna ha portato una ventata di entusiasmo e una nuova chiave di lettura per i molti pareggi (4) delle ultime settimane... «Assolutamente sì. Quando i pareggi sono inframezzati da una sconfitta rivestono poca importanza, ma quando in mezzo ci piazzi una vittoria assumono immediatamente una chiave di lettura diversa. Ed è importante, soprattutto alla vigilia della sfida con una squadra che ha tutto quanto serve: grande pressing a 5,
una difesa molto alta, la capacità di assumersi dei rischi, tranquillità e grande stima di ciò che stanno facendo. Vogliamo aggiungerci 24 reti su palle ferme? O ripartenze micidiali? Conoscono un’infinità di modi per andare in gol, per cui a volte pensi di controllare la sfida e in tre azioni ti ritrovi sotto 3-0 senza nemmeno accorgertene. Per questo dico che quello di domenica sarà un test significativo». Da affrontare con una difesa a 5 o a 4 rimane un quesito senza risposta... «A Sion abbiamo giocato a 5 senza quasi mai andare in difficoltà, mentre a Lucerna con
una difesa a 4 abbiamo vissuto 20’ molto duri, ma alla fine abbiamo vinto. I moduli sono numeri, a contare per davvero è lo spirito e la capacità dei giocatori di sacrificarsi anche in compiti e ruoli che non sono propriamente i loro». A questo proposito, Celestini ama cambiare spesso il modulo tattico, pure all’interno della stessa sfida. Ciò implica un grado di adattamento molto elevato da parte dei suoi giocatori, perché si sa che i calciatori sono speso riluttanti nei confronti di tutto ciò che può mutare le loro abitudini... «Non sono uno al
quale piace cambiare tanto per farlo. A volte serve per sorprendere, altre per adattarsi meglio alle caratteristiche dell’avversario. Stiamo cercando di creare un clima di adattabilità e flessibilità da parte dei giocatori. Le mie idee di calcio sono sempre le stesse, quelle che ho portato qui il primo giorno e che porterò con me quando lascerò Lugano. Sto però cercando di convincere i ragazzi ad andare in una direzione nella quale la filosofia non cambia, ma a mutare possono essere determinate esigenze, per cui devono avere fiducia nel fatto che se chiedo loro di impegnarsi
in un ruolo diverso da quello consueto lo faccio per il bene della squadra. E comunque affidando loro compiti che sono in grado di svolgere. Tutte le mattine vengo allo stadio con grande entusiasmo, perché sono molto contento di allenare questo gruppo, ricettivo e pronto a seguirmi». A Lucerna ha dimostrato di essere capace di soffrire, di stringere i denti e di ottenere una vittoria importante nonostante un gioco poco brillante. Contro lo Young Boys il Lugano dovrà ripetersi se vorrà superare l’esame di maturità.