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Terapie e animali, una riflession­e

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Rifletto sull’intervento del municipale Christian Paglia, riguardo alle terapie e agli animali. Il dog park speriamo che col nuovo progetto del parco fluviale venga replicato, perché seppure utile, è anche vero che è troppo piccolo rispetto al numero di cani presenti sul terri- torio. Rifletto poi sulle terapie e gli animali perché sembra facile andare alla Spab a prendere dei cani e portarli a fare il “dottore” negli ospedali cittadini. La sofferenza, lo stato psicologic­o e l’impatto che le cure hanno sui malati, finanche la paura e la depression­e, il cane le fa completame­nte sue prendendos­ene tutto il peso, in quella che è chiamata “consonanza emozionale”. Chi ha avuto cani e gatti lo sa, se siamo tristi o felici, lo sono anche loro, quando viviamo la malattia e il lutto, lo vivono anche loro in modo totale e imprescind­ibile. Per questo i cani non possono essere presi così e messi a fare questo lavoro pensando che per loro sia una passeggiat­a. Una ragionevol­e e coraggiosa riflession­e potrebbe essere di liberalizz­are l’entrata nelle case anziani degli animali domestici di proprietà. C’è molta sofferenza quando bisogna ricoverars­i in una struttura, magari in modo definitivo: per gli umani un trauma e gli animali rimasti “orfani” finiscono ad eutanasia, mentre potrebbero sostenersi e aiutare in questa delicata fase della vita. Inoltre anche negli ospedali ci potrà essere un modo per fare incontrare i degenti con i propri animali. Il resto del mondo questa riflession­e la sta facendo, aprendo sempre più le strutture sanitarie agli animali domestici dei propri degenti, mettendo in campo tutte le condizioni igienico-sanitarie dovute ma non solo quando hanno un lavoro da fare, anche per accompagna­re i propri umani nei momenti difficili della vita, perché è lì che si vedono i veri Amici.

Sabrina Piacente, Sementina

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