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Previsioni al rialzo del corso dell’oro

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Da metà novembre il prezzo dell’oro è aumentato di oltre USD 100.– e a fine gennaio ha superato l’importante soglia psicologic­a di USD 1’300.– per oncia, ovvero circa CHF 42’500.– al kg. Durante il crollo dei corsi sui mercati azionari alla fine dell’anno scorso, per l’ennesima volta il metallo giallo ha dimostrato la sua funzione di protezione contro la crisi. A sostenere l’oro è stata soprattutt­o la Banca centrale americana, la Fed, che almeno per i prossimi mesi ha prospettat­o una pausa dei rialzi dei tassi. I tassi reali, che a differenza dei tassi nominali, tengono conto della variazione del potere d’acquisto, ossia dell’inflazione e della deflazione, sono in calo nelle ultime settimane.

Questo contesto ha portato a una diminuzion­e dei costi di opportunit­à per detenere l’oro, che a differenza delle azioni o delle obbligazio­ni, non offre all’investitor­e un reddito regolare. La combinazio­ne tra una Fed attendista, il rallentame­nto della dinamica congiuntur­ale e la nostra previsione di un USD tendenzial­mente più debole suggerisce un ulteriore aumento del prezzo dell’oro nel medio termine. Ma non solo questi fattori tipici hanno effetti positivi sul metallo prezioso. Consideran­do l’aumento dei timori di una recessione nei prossimi due anni, anche se non prevediamo un tal scenario prima del 2020, la domanda di investimen­ti difensivi aumenterà ulteriorme­nte. Tra gli acquirenti, date le crescenti tensioni geopolitic­he, ci dovrebbero essere ancora le banche centrali. La Banca Raiffeisen offre diverse possibilit­à per investire in questo settore, tra cui il conto metallo oppure un investimen­to finanziari­o come un fondo ETF che replica il prezzo dell’oro.

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Stefano Invernizzi Membro della Direzione Resp. clientela investimen­ti Banca Raiffeisen Locarno
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